Il punto sul mercato: Lirola, che fatica per riabbracciare il Marsiglia ma la Fiorentina non vuole fare regali. Zappacosta aspetta solo un segnale da Barone e Pradè
L'esperienza vissuta con Chiesa forse ha instaurato uno scrupolo nella dirigenza viola: prima di vendere attenzione alle condizioni, per far sì che da una perdita tecnica non derivi un vantaggio economico molto diluito nel tempo. Per questo su Pol Lirola le cose sono praticamente fatte ma ancora non sono fatte. Nel senso che tra Fiorentina e Marsiglia la distanza non è ampia, circa un milione di euro tra i 13 richiesti e i 12 proposti, ma in ballo c'è sia questo fantomatico premio di solidarietà, corrispondente al 5% della cifra, che il club viola vorrebbe trasferire all'acquirente, che il dilazionamento del pagamento. Un freno alle rate, dato che dallo stesso Chiesa il grosso dei 60 milioni ancora deve arrivare.
Il terzino spagnolo, dal canto suo, non vede l'ora di tornare in Francia, dove ha fatto bene nella seconda metà della passata stagione ma ancora dovrà attendere con pazienza per qualche giorno: pochi dubbi sul fatto che alla fine l'affare si farà. E il suo sostituto è stato già designato in Davide Zappacosta, tornato al Chelsea dopo il prestito al Genoa, ma solo in attesa della prossima avventura dato che nei Blues per lui non ci sarà spazio. Operazione piuttosto banale con la società inglese, specialmente se dovesse trattarsi di prestito. Come spesso accade, le due operazioni saranno conseguenti l'una all'altra: il terzino classe '92 aspetta solo il via libera da Pradè e Barone.