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Uno dei punti più critici della Fiorentina vista a Monza si è riscontrato nella copertura difensiva di Lucas Martinez Quarta. Colpevole, anche se non l’unico, in entrambe le reti dei lombardi, il centrale argentino non è stato in grado di tenere testa ad un attacco avversario tutt’altro che irresistibile. Prima l’imbucata, con annesso dribbling di Caprari, poi il misunderstanding con Terracciano, costato lo scavino di Mota. Insomma, il pomeriggio in provincia dell’ex River è stato tutt’altro che sereno.

Messo alla prova da mister Italiano dopo qualche panchina di troppo, il classe ’96 è caduto sotto i colpi di una formazione che non aveva poi chissà quali pretese offensive. Il suo giocare forte d’anticipo, aggredendo gli avversari alle spalle, non basta quando, oltre al cuore, è richiesta anche la testa. La sua eccessiva impulsività ha tradito le aspettative anche di un tecnico che forse avrebbe dovuto capire prima la giornata storta del difensore. La garra di Lucas, in gare apparentemente prive di obiettivi, può risultare infatti fuori luogo, costringendo pure i compagni a rimediare alle sue défaillance. E non sempre ci possono riuscire.

Fortuna vuole che già a partire dal vicinissimo ritorno con la Cremonese, la Fiorentina si ritroverà immersa in uno snodo cruciale della propria stagione. Dove conterà tanto la mentalità certo, ma anche il cuore per raggiungere un traguardo così prestigioso. E sono proprio questi, storicamente, i match in cui l’argentino ha dato il meglio di sé, coniugando la voglia di vincere alle sue doti atletiche non del tutto indifferenti. Allora cuore sì, ma anche - e soprattutto - testa. Perché se ci sono dei momenti in cui la garra non basta, deve entrare in azione anche il celebro, la cabeza che ci guida in mezzo alle difficoltà.

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