QUest'oggi l'ex attaccante della Fiorentina Claudio Piccinetti, durante un collegamento con Lady Radio, ha avuto modo di analizzare alcuni temi della sfida di questa sera tra la squadra di Vincenzo Italiano ed il Milan dell'ex Stefano Pioli. Questo un estratto delle sue parole.

“La gara di stasera, se dovessero essere confermate le formazioni che tutti i giornali confermano da qualche giorno, sarà tra due squadre che giocano a specchio: entrambe scenderanno in campo con un 4-2-3-1 molto offensivo. I rossoneri hanno un gioco arioso, molto articolato con dentro individualità come Leao e Pulisic, che possono fare la differenza con una giocata improvvisa. La Fiorentina comunque non deve temere nessuno. L’unica variabile potrebbe essere come il gruppo ha reagito alla scomparsa del proprio direttore generale, e tutti ci auguriamo che lo faccia nel modo più sereno possibile: questa città può togliersi ancora molte soddisfazioni. Sicuramente il gruppo vorrà ricordare nel miglior modo possibile una persona come Joe, che è stata cara a tutti e ha inciso molto nei risultati della squadra”.

‘La Fiorentina non parte sconfitta, ha le armi per far male al Milan’

Ha poi spostato l’attenzione sul Milan: “Ha avuto degli alti e bassi in questa stagione, dimostrando di avere molte debolezze nel reparto difensivo. E’ chiaro poi che ha dei giocatori talentosi da cui il gioco rossonero dipende, ed uno di questi è Theo Hernandez che fortunatamente per i viola non ci sarà. Anche un centravanti come Giroud, oltre ai già citati Leao e Pulisic, che con un pallone toccato in novanta minuti può decidere la partita. La Fiorentina ha comunque alle armi per far male ai rossoneri, non parte sconfitta”.

‘Ecco cosa manca ancora a Sottil’

Ha poi concluso parlando di Sottil: “Se Sottil è quello che ha giocato contro la Roma, Calabria questa sera dovrà stare molto attento. Se l’esterno è in serata può far male a chiunque: il talento rompe gli schermi, determina le partite. E’ vero che Sottil non è Leao, ma la Fiorentina non è inferiore. Sottil ha una rapidità che in pochi hanno, ma ce ne sono molti nel nostro campionato. Questa velocità che hai poi devi metterlo a pro della squadra, e lui spesso e volentieri non l’ha fatto. E’ troppo altalenante nelle prestazioni, oltre che a non possedere molte reti nel proprio curriculum. E’ tra i numeri uno dal punto di vista dell’imprevedibilità, ce ne sono pochi come lui. Cosa gli manca? E’ ovvio che in qualcosa deve migliorare come ad esempio il gioco di squadra: spesso sempre un corpo estraneo, ma può migliorare. Deve soprattuto migliorare nell’ultima scelta, se migliora questo fondamentale diventa decisivo”.

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