La Fiorentina è indietro. Inutile nasconderlo o girarci tanto attorno. Palladino ha accettato l'incarico della sua vita, ma ancora la dirigenza non gli ha consegnato un organico all'altezza di tre competizioni e di disputare una coppa europea. 

Difesa da nuovo modulo ma con vecchi interpreti

Quella vista contro la Reggiana è probabilmente la miglior formazione possibile, considerando gli ancora assenti Quarta e Gonzalez. Terracciano in porta, e dunque non si cercherà di migliorare in quel reparto, Ranieri in difesa, la cui conferma è meritata, insieme a Dodo, che cerca il riscatto dopo la scorsa sfortunata stagione. Poi c'è il solito capitano da tre anni a questa parte, Biraghi, che però è davanti a un bivio: adattarsi come centrale o costringere Palladino a farsi preferire rispetto a Parisi, la cui titolarità è auspicata. 

E dalla cintola in su… non si ride

A centrocampo ancora Mandragora, al terzo anno in una squadra a cui non ha mai fornito chissà quali prestazioni, e attualmente Bianco, sperando che sia pronto per la Serie A. La gioia negli occhi si chiama Kayode, così come ci auguriamo possa diventarlo anche Sottil. Kouame… okay, ma si tratta sempre dello stesso attaccante incompiuto e Kean infine è la scommessa dell'intera Serie A. Pongracic lo dovrebbe essere di meno, ma attenzione alla pressione che porta una chance così importante. In Inghilterra, arriveranno altri segnali, dopo le tante reti segnate alla Primavera e al club di B, ma resta il fatto che questo undici/quindici è chiaramente deficitario. Utopico anche solo immaginarsi di poter fare meglio di Italiano con un gruppo così povero di qualità. Ma pure di ambizione.

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