QUELLA VOLTA CHE...In campo volò un copertone contro Schillaci, lo stadio fece viola di fischi Baggio. E quella meravigliosa coreografia
C'era una volta uno stadio, il Franchi, che se voleva poteva davvero spingere una squadra, la Fiorentina, ad ottenere anche la più inattesa delle vittorie. E quel 6 aprile 1991 avvenne proprio questo. I viola riuscirono a battere la Juventus per 1-0 al termine di un incontro che è stato memorabile in tutto e per tutto.
A cominciare da ciò che avvenne sulle tribune. La coreografia messa in scena dallo stadio è e rimarrà per sempre nella storia, forse anche del calcio mondiale, perché riprodurre tutti i monumenti di Firenze non è un'impresa che può essere fatta tutti i giorni. E poi i fischi per il ritorno di Roberto Baggio, il grande ex che aveva lasciato una città innamorata di lui per andare a giocare con la rivale più odiata solo qualche mese prima (tralasciamo il discorso sulle modalità di quel trasferimento, sarebbe troppo lungo e doloroso ritornarci sopra). E anche quel copertone tirato in campo (o per meglio dire ai bordi del campo) per prendere in giro Salvatore Schillaci. Come un copertone? Sì, una gomma, perché poco prima di quell'incontro, il fratello di Schillaci era stato fermato dalle forze dell'ordine a seguito del furto di alcuni copertoni per automobili. Di lì anche i cori: "Lo sai chi è quel giocatore che, ruba le gomme all'Alfa 33?..." e "Schillaci ruba anche questa!".
Anche in campo la partita fu un vero susseguirsi di emozioni. Il gol di Fuser su punizione nel primo tempo. Il rigore (tanto per cambiare) a favore della Juventus nella ripresa, quello che Baggio si rifiutò di battere e che De Agostini si fece parare da Mareggini. Infine la sostituzione di Baggio, quella sciarpa viola raccolta sotto la tribuna coperta e tutti quei fischi che si trasformarono improvvisamente in applausi per lui, che non aveva mai dimenticato Firenze e la Fiorentina. Poi il fischio finale dell'arbitro, la vittoria e la corsa di Lazaroni, allora allenatore viola, sotto la Fiesole.
Quella fu una delle poche gioie, se non l'unica di una stagione che vide una Fiorentina anonima, la prima dell'era Cecchi Gori, arrivare a metà classifica. Ma quel giorno Firenze vinse davvero lo scudetto del tifo.