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“Speriamo succeda come nel 2012” una frase questa che si è sentita e risentita durante l'ultimo mercato. Il riferimento era al ritardo col quale sono stati chiusi gli acquisti, al nervosismo palesato dagli allenatori (allora alla guida della Fiorentina c'era Montella, adesso Palladino) e all’improvvisa abbuffata di arrivi. Senza dimenticare il tipo di profilo dei giocatori presi. 

Filo conduttore

Allora come adesso c'è un filo conduttore chiamato Daniele Pradè. Portò avanti quel mercato assieme a Macia e, di fatto per la prima volta da quando Commisso lo ha richiamato, l’ha guidato nei mesi scorsi.

Gli scarti delle altre

Di tutto questo se ne occupa stamani il Corriere Fiorentino, che sottolinea come la Fiorentina abbia cercato giocatori che rispondessero a tre parole d'ordine: motivazione, orgoglio, rivincita. In tanti non avevano accolto con particolare favore l’ultimo mercato, accusando il ds di aver puntato sugli scarti delle altre. Kean, ma anche Adli, Cataldi e Bove sono arrivati a Firenze perché fuori dai piani delle rispettive società e ognuno mosso proprio per questo da una fame feroce che viene ora riversata in campo. 

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