"Non abbiamo messo Zaniolo perché non volevamo sbilanciarci troppo", il coraggio e la scossa che sono mancati

“Non abbiamo messo Zaniolo per non sbilanciarci troppo”. Queste le dichiarazioni del vice di Palladino, Stefano Citterio, che hanno fatto molto discutere nell'ambiente viola, anche La Nazione in edicola stamani le prende in esame nell'analisi della partita.
I cambi che fanno discutere
Non c'è, sia chiaro, una riprova che l'inserimento di Zaniolo avrebbe portato con se un risultato diverso, ma è certo che i suoi movimenti e i suoi dribbling avrebbero creato un maggior numero di spazi da attaccare nell' ordinata difesa parmense.
Il tandem Palladino-Citterio invece ha preferito continuare con l'assetto tattico del primo minuto, cambiando giocatori pari ruolo: Folorunsho per Parisi (data l'assenza di Gosens); Beltran per Gudmunsson; Adlì, Richardson e Comuzzo rispettivamente per Fagioli, Manragora e Pongracic. Così l'ex Atalanta Zaniolo è rimasto in panchina per gli interi 90 minuti, nonostante giovedì contro il Celje non possa giocare a causa della squalifica per diffida. Certo le prestazione del fantasista azzurro sono state sotto le aspettative fino a questo punto, ma di sicuro nessuno avrebbe letto il suo ingresso come una mossa azzardata, vista la situazione della partita. La Fiorentina, in altre parole, si è tenuta a disposizione un giocatore che in qualche modo, specie se in compagnia di Kean e Beltran avrebbe dato molto meno riferimenti al gioco del Parma.
L'ambizione viola
I tifosi viola continuano ad interrogarsi sul perché la squadra faccia così tanta fatica con le piccole, ma finché la priorità dello staff tecnico è difendere lo 0-0 con il Parma, avere difficoltà a battere queste squadre è il minimo. L'ambizione e la mentalità di una squadra si misurano più in queste partite che contro le big, e purtroppo la Fiorentina sembra essere un passo indietro rispetto alle squadre che la sopravanzano in classifica.