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Il difensore viola Dodô in panchina. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com
Il difensore viola Dodô in panchina. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com

Torno a gennaio, sono io il dottore del mio corpo”. Con queste parole sui social, rispondendo ad alcuni tifosi, Dodo si è espresso sul suo recupero dal grave infortunio al ginocchio riportato a fine settembre. Il sangue sudamericano, la voglia di tornare velocemente in campo, la vicinanza alla squadra che sta avendo nonostante la riabilitazione: tutti elementi che stanno spingendo il terzino destro viola a spingere per accorciare i tempi e rientrare prima del previsto sul rettangolo verde. Tra il dire e il fare, però, c'è di mezzo il rischiare. Soprattutto dopo un intervento come quello a cui è stato sottoposto Dodo per ricostruire il crociato. 

Nelle scorse ore sono arrivati i primi video del ragazzo al Viola Park, mentre tornava a correre in maniera blanda. Un altro indizio di come il suo recupero, oltre le parole, stia procedendo bene. Mettiamo il tutto su una linea cronologica, per capire meglio la situazione del terzino della Fiorentina

  • 24 settembre: in Udinese-Fiorentina, Dodo subisce l'infortunio al ginocchio
  • 27 settembre: il giocatore viene operato a Villa Stuart dal professor Mariani. I tempi di recupero comunicati parlano di rientro in campo previsto dopo 4 mesi 
  • 15 ottobre: Dodo torna a camminare al Viola Park. “Stiamo tornando, scrive sui social”
  • 13 novembre: Dodo torna a correre in maniera blanda al Viola Park

 I protocolli riabilitativi per un infortunio del genere su un professionista, prevedono un ritorno alla corsa dopo circa 3 mesi dall'intervento (12 settimane). Forzando leggermente i tempi, si potrebbe prevedere una prima parte di corsa leggera intorno alla decima settimana, ma Dodo è già tornato a correre (seppur in maniera blanda) alla settima settimana post operazione. Sempre secondo i protocolli, il ritorno in campo previsto dopo la lesione del legamento crociato, dovrebbe avvenire mediamente dopo 8-9 mesi. Accelerando e forzando un po' i tempi, si potrebbe prevedere il rientro al sesto o settimo mese di riabilitazione (marzo o aprile). Non a caso anche il professor Castellacci, ex medico della Nazionale, aveva previsto una stagione terminata per Dodo non appena saputo l'esito degli esami. Il ritorno in campo a gennaio sarebbe senza dubbio sorprendente quanto insidioso. 

Il ritorno alla corsa del terzino destro brasiliano è, lo ripetiamo, il segnale che il suo recupero sta procedendo in maniera ottimale, quasi dimezzando i tempi di recupero normali. Dal canto suo la Fiorentina ha già annunciato che a destra si rimarrà così, con Kayode e Pierozzi (e Parisi all'occorrenza) ed è prevedibile che anche Italiano non veda l'ora di riavere con sé una pedina importante come Dodo. Il rischio, soprattutto per infortuni di tale importanza, è dietro l'angolo e accorciare i tempi alza inevitabilmente il suo coefficiente. Il brasiliano non vede l'ora di tornare, con il suo solito raggiante sorriso. I tifosi viola lo aspettano. Prima di tutto, però, servirà non farsi prendere dalla foga del rientro.  

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