Basile a FN: "Commisso non era pronto alle critiche, ma deve capire che fanno parte del calcio. Accuse nei miei confronti un segno di debolezza"
Durante l’intervista di questo pomeriggio a Lady Radio, il presidente della Fiorentina Rocco Commisso si è espresso in modo critico a proposito di Massimo Basile, giornalista e corrispondente a New York. La redazione di Fiorentinanews.com lo ha dunque contattato per dargli la possibilità di rispondere precisando la sua posizione:
Come risponde alle parole di Rocco Commisso sul suo conto? Cosa pensa che lo abbia portato ad esprimersi in questo modo?
“Innanzitutto non voglio che si crei un caso su di me. Ho soltanto avuto dei contrasti con la proprietà perché ero rimasto perplesso dai toni usati con i fiorentini, di cui Commisso aveva parlato come fossero formiche e lui quello che aveva portato il pane (i soldi, ndr). L’altro motivo del suo comportamento probabilmente è un mio tweet di qualche tempo fa in cui dicevo che Rocco dovrebbe ascoltare di più i dirigenti, più esperti di lui in materia calcistica. Riguardo al fatto che non ci sentiamo da un anno, non è affatto vero: mi ha chiamato lui a settembre e ci sono le telefonate sullo smartphone a dimostrarlo. Comunque quello che conta è che lui faccia bene con la Fiorentina, e spesso gli ho ricordato che secondo me è meglio parlare meno e lavorare di più. Io non sono nessuno, non lo ero prima e non lo sono ora. Mi occupo di tante altre cose oltre alla Fiorentina, e penso che attaccarmi alla radio in questo modo sia un segno di debolezza da parte sua perché io non merito davvero tutte queste attenzioni”.
Commisso si è difeso dicendo che, al contrario di tanti presidenti, lui viene molto spesso a Firenze dall’America. Ma può essere questo un valido motivo per esentarlo da qualunque tipo di critica?
“Rocco è un uomo di successo negli Stati Uniti ma non era abituato a finire sui giornali, cosa che invece è accaduta da quando ha preso la Fiorentina. Per cui quando le cose vanno bene vive dei momenti fantastici, ma deve capire che è normale ricevere delle critiche. D’altronde in Italia il calcio è uno dei temi più discussi, e lui non era preparato al fatto che questa valanga di attenzioni potesse diventare anche negativa. È vero che ho sempre detto che dovrebbe parlare meno, ma allo stesso tempo ho più volte sostenuto che è proprio grazie a questo suo carattere irruente e passionale che ha acquistato la Fiorentina. Altrimenti nessuno si sarebbe mai sognato di investire così tanti soldi nella società viola, peraltro decidendolo in poche settimane”.