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Quest'oggi il giornalista di RadioRai Filippo Grassia ha avuto modo di analizzare alcuni temi di casa viola: da Kean alla tenuta difensiva. Questo un estratto delle sue considerazioni a Radio Bruno:

"Le prestazioni di Moise Kean in parte mi sorprendono perchè era da tempo che non giocava a questi livelli, soprattuto con la voglia e l’abnegazione che ha dimostrato con la maglia viola. Mi è piaciuto molto quando detta il passaggio, quando rientra a difendere e non solo per le palle inattive: mi sembra che si sia calato al meglio dentro la squadra. Sta diventando un punto di riferimento anche nello spogliatoio, probabilmente perche ha capito che la Fiorentina ha scommesso investendo su di lui e che quella di Firenze possa essere considerata una delle ultime carte per tornare a giocare a livello internazionale. Visto che anche in maglia azzurra ha fatto bene direi che questo suo passaggio dalla Juventus alla Fiorentina sia auspicio di successi per lui e per la squadra viola”. 

“Kean ha iniziato bene ma è troppo solo in area di rigore. Palladino deve inventarsi qualcosa”

Ha anche aggiunto: “Quello che imputo è che lui non può essere da solo in area di rigore: è spesso accerchiato dagli avversari, come è spesso successo anche con la Fiorentina di Italiano. Palladino deve trovare un modo per far mettere piede in area di rigore anche da parte degli esterni, e di almeno un centrocampista, altrimenti diventa difficile fare gol. Rendendo poi la vita difficile anche allo stesso Kean”.

“Ad inizio stagione avrei scommesso su una difesa composta da Quarta e Pongracic”

Ha poi parlato della difesa: “Prima di vedere Comuzzo in Serie A avevo ipotizzato una difesa composta da Quarta e Pongracic. Il croato credo che sia stato pagato in maniera eccessiva, secondo me vale una cifra attorno ai 7/8 milioni. E’ stato bravissimo Pantaleo Corvino a farsi dare 15 milioni. Al di la di qualche fessria fatta ad inizio campionato credo che Pongracic resti comunque un buon giocatore, soprattuto sul piano fisico. Prima di lasciarlo in panchina fossi Palladino ci penserei due volte. Il rientro? Deve guadagnarselo settimana dopo settimana, dimostrando al tecnico che merita una maglia da titolare. Avrei capito la sua esclusione se la Fiorentina avesse continuato a giocare a 3, ma a quattro credo possa giocarsi le sue carte”.

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