Da tre a quattro è tutto un altro conto. Palladino mette da parte la propria filosofia e trova il successo
E… alla fine… ci voleva la difesa a 4. Molti a Firenze la stavano invocando a gran voce e Palladino, nello spogliatoio del Franchi all'intervallo della Lazio, deve averlo sentito urlare da qualche scalmanato tifoso del parterre. E così, difesa a tre abbandonata e prima vittoria conquistata. Fa rima ma quello che conta è il fatto che il mister, già chiamato ‘Saladino’ da qualche ilare supporter gigliato, abbia preso la decisione di accantonare la propria filosofia di gioco pur di trovare i tre punti.
Biraghi e Martinez Quarta out al 45', dentro Gudmundsson e Ranieri: così la Fiorentina - grazie anche al Var - è riuscita a battere una Lazio che forse ai punti meritava qualcosa di più. Il passaggio al 4-3-2-1, o 4-2-3-1, cambia veramente il giusto, ha permesso di viaggiare più spediti sulle corsie laterali, ma soprattutto concedere spazi all'islandese, che si è procurato diverse occasioni sulla corsia di sinistra.
Non è tuttavia affatto scontato che Palladino ripartirà da quattro con l'Empoli, anzi. Forse, ci riproverà ancora a vedere se la linea a tre con Biraghi centrale può funzionare, ma il dato di fatto resta la volontà dell'allenatore di mettere da parte il proprio schema pur di far risultato. E questo, in ogni piazza, viene sempre apprezzato. Va da sé poi che con un Gudmundsson così, il modulo offensivo lo vedrà sempre al fianco di Colpani alle spalle di Kean. L'islandese può compiere anche un altro sforzo, ovvero quello di far ritrovare la fiducia all'ex Monza.