Mandragora: "Noi siamo i primi ad essere ambiziosi, ma non viene notato. Sono contento di poter insegnare cos'è la Fiorentina"
Il centrocampista della Fiorentina, Rolando Mandragora, ha parlato dopo il pareggio interno della squadra contro il Venezia.
“Non mi piace parlare di leadership - ha detto - Biraghi me ne ha parlato in tranquillità, sono contento che l’abbia fatto: io sono a disposizione del gruppo per far capire cos'è la Fiorentina e io sono contento di poter dare una mano”.
Sulla gara di Conference: “Giovedì sarà una gara da dentro o fuori e vogliamo arrivarci preparati perché vogliamo giocare questa competizione. Il cambiamento richiede del tempo, stiamo cercando di assimilare al meglio i concetti del mister e lo faremo con il lavoro. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare perché c’è poco tempo, possiamo e dobbiamo fare meglio. Richardson? Amir si è ambientato bene, ha esordito con grande personalità, ci può dare una grande mano”.
Poi ha aggiunto: "Il mister voleva un po’ di fluidità di manovra in più, abbiamo avuto delle occasioni, in qualcosa siamo riusciti meglio di altro però purtroppo non è arrivato il risultato. Cosa ci manca? A volte l’unica cosa che mi dispiace e che non viene notata, è che i primi a star male ed essere ambiziosi siamo noi che lavoriamo tanto, che vogliamo portare il nome di Firenze più in alto possibile. Mi dispiace che non venga notato perché ci sacrifichiamo, lavoriamo duro, il gruppo lavora bene e sono sicuro che presto arriveranno dei risultati.
Infine: “I risultati non li possiamo controllare, possiamo controllare le prestazioni e cercheremo di farlo perché vogliamo tutti il bene della Fiorentina. Vogliamo arrivare più in alto possibile e migliorare quello che abbiamo fatto gli anni precedenti, purtroppo non abbiamo raggiunto quello che tutti volevamo. Abbiamo l’ambizione per far sì che questi miglioramenti ci siano”.