Ayroldi, un errore dietro l'altro. Un episodio controverso e un chiaro rigore non concesso alla Fiorentina
Serataccia quella vissuta a Napoli dall'arbitro Giovanni Ayroldi. Ci sono diversi episodi nei quali il direttore di gara ha commesso degli errori difficili da spiegare.
Rischia grosso nel corso del primo tempo Duncan. La sua entrata a forbice da dietro su Politano poteva costargli l'espulsione. Tra l'altro era anche assolutamente inutile visto che l'attaccante del Napoli si trovava nella propria trequarti e vicino alla linea del fallo laterale. Dragowski era da espulsione sul finire del primo tempo per il suo intervento su Elmas e su quello ci sono poche discussioni da fare.
Ayroldi si perde anche l'intervento di Lozano su Gonzalez o meglio lo giudica solo da ammonizione. Menomale che in questo caso interviene il Var richiamandolo al monitor per fargli vedere che è un netto fallo da espulsione. Sul finire del match, sul punteggio di 2-1 per i viola, l'episodio più controverso. Ayroldi ferma Ikoné, lanciato a rete. Evidentemente l'arbitro non giudica l'azione come chiara occasione da gol (una dogso utilizzando l'acronimo inglese che vige nel gergo dei direttori di gara), ferma tutto e butta fuori per doppia ammonizione Fabian Ruiz, scatenando le proteste dei giocatori e della panchina della Fiorentina.
Nei supplementari arriva un altro errore importante. L'arbitro non vede un chiaro fallo da rigore di Juan Jesus su Bonaventura. L'azione addirittura viene interrotta per un fuorigioco inesistente di Venuti e quindi ad errore si somma altro errore, entrambi tra l'altro gravi. Tutti aspetti che, speriamo, non siano sfuggiti a chi doveva valutare la prestazione di Ayroldi (e dei suoi collaboratori) in campo.