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Nel pareggio per 1-1 in casa contro l’Hellas Verona, la Fiorentina ha sfiorato più volte la vittoria, mancandola spesso per pochissimi centimetri. Le tante occasioni capitate nel secondo tempo ai ragazzi di Vincenzo Italiano non sono state sfruttate, rendendo il risultato finale più vicino a una sconfitta. Nella giornata poi in cui le squadre romane avevano entrambe vinto, il mancato +3 della viola è apparso ancora più dannoso.

Dopo essere passati in vantaggio dopo appena 10 minuti, grazie a una bella girata di Piatek, la partita -contro un avversario scomodissimo come la squadra di Igor Tudor- poteva mettersi in discesa. E invece, “grazie” a un’ingenuità di Milenkovic, gli ospiti sono riusciti presto a rimettere il risultato in parità. Rischiato l’inverosimile nel primo tempo -con Terracciano che ha salvato su Lasagna- la ripresa si è contraddistinta a tinte decisamente viola. Rivoluzionando la formazione all’intervallo, Italiano ha cambiato entrambi gli esterni e inserito quel centrocampista di rottura, che forse -contro Tameze- avrebbe fatto comodo sin dall’inizio. Le cose cambiano nella ripresa e la Fiorentina va a un passo dalla rete in almeno 4 occasioni. Purtroppo, tra queste, solo una è finita sui piedi del centravanti. Lo sciagurato gol davanti alla porta sbagliato da Torreira pesa quanto un macigno nell’economia del risultato finale. Sarà pur vero che quello non è il suo compito, ma quando si è soli, a tu per tu col portiere, nessun giocatore dovrebbe sciupare l’occasione. Una punizione insidiosa di Callejon, una grande volée di Piatek e un’altra chance sui piedi di Torreira non sono bastate a portare il risultato a casa. Per quanta poca freddezza si è vista nei momenti cruciali del match, forse alla fine il pareggio era anche giusto. Ma dato che il Verona aveva praticamente speso tutte le energie nella prima frazione, forse il non aver vinto la partita sa più di sconfitta.

Non è certo la prima volta che succede, ma quando la Fiorentina deve tenere il passo delle dirette concorrenti -che tra l’altro avevano già giocato- sistematicamente spreca l’occasione. Le vittorie di Roma e Lazio non fanno affatto bene alla classifica dei viola che, adesso, si trovano a rincorrere quando avrebbero invece potuto essere (almeno) a pari punti. Con la gara da recuperare che, verosimilmente, si giocherà dopo lo snodo cruciale della stagione (il ritorno contro la Juventus), la Fiorentina non è ancora uscita dalla corsa alle coppe. Il treno per l’Europa non è affatto partito. Se la brutta ma concreta Juve sembra andata, Atalanta, Roma e Lazio possono ancora -per motivi diversi- essere alla portata della squadra di Italiano. Considerato soprattutto l’andamento altalenante delle formazioni allenate da Mourinho e Sarri, non ci sarebbe da sorprendersi se, tra qualche settimana, la Fiorentina fosse tornata sopra a entrambe. Questa striscia di non vittorie, cominciata a Reggio Emilia, è probabilmente il periodo più complicato della gestione Italiano che, però, ha fiducia nel gioco della propria squadra. Le azioni pericolose, infatti, non sono mai mancate in queste ultime tre partite. Piuttosto, ciò che servirebbe ogni tanto è un po’ di buona sorte che -come si dice in gergo- dovrebbe aiutare gli audaci.


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