L'occasione c'è e passa da Firenze è l'ora di tirare fuori l'abito delle belle occasioni. La poca qualità data dagli acquisti di gennaio, ma Commisso...
L’occasione c’è ancora e passa dalla partita contro la Roma. Lunedì sera, al Franchi, occorrerà il pubblico delle grandi occasioni ma, soprattutto, la Fiorentina delle grandi occasioni. Vestita da sera, con lo smoking delle belle vittorie, ma anche con quegli occhi della tigre che ultimamente si sono un po’ persi.
Fame, ci vorrà fame, per strappare tre punti alla squadra di Mourinho, e per rientrare in gioco. Perché nessuno, dopo Napoli, avrebbe immaginato di dover assistere a quattro sconfitte consecutive, in primis gli stessi protagonisti in campo. Infortuni, ma anche la poca qualità data dagli acquisti di gennaio: Ikonè e Cabral su tutti. Ma anche Nico Gonzalez, l’investimento più importante della storia viola, si è improvvisamente spento. I suoi quattro gol in una stagione non possono bastare, l'argentino è a tutti gli effetti un attaccante. Come non può bastare il campionato di Sottil. Insomma, gli esterni, centrali nell’idea di gioco di Italiano, devono fare la differenza in queste ultime gare.
Una partita da dentro o fuori, anche se poi gli incroci di Atalanta e Lazio, che non avranno gare facili da qui alla fine, ci dicono che tutto è ancora possibile e tutto sarà possibile. Nessuno sta davvero bene, ma i segnali visti a Milano ci dicono che forse la Fiorentina è in leggera ripresa. Un finale di stagione da tenere vivo e un piazzamento europeo che merita questa squadra e questo allenatore che hanno riportato dopo tanto tempo risultati, bel gioco, entusiasmo a Firenze.
Lo merita anche Commisso, che ci saremmo aspettati di vedere in città in questo finale. Così ci era stato detto. Questa assenza prolungata è chiaro che preoccupi un po’ tutto l’ambiente, dove ricominciano a girare mille voci. Speriamo innanzitutto che ci sia la salute e che il problema che lo aveva costretto ad allontanarsi da Firenze sia risolto, come pensavamo di aver capito. Non vedere più né lui, né il figlio Joseph, in questo finale di stagione che potrebbe tornare ad essere straordinario, dispiace. La mano, gli occhi, il carattere del proprietario fanno sempre la differenza.