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Questa mattina David Hirsch, capo responsabile di architettura Arup, società che ha vinto il concorso per la realizzazione del nuovo Artemio Franchi di Firenze, ha presentato il progetto che ha convinto la giuria internazionale.

“Sono molto emozionato di essere in questo luogo per un questo momento storico per Firenze - ha detto Hirsch - Ringrazio Sindaco e Giuria per essere arrivati a questo punto. Per noi è un momento straordinario. Arup ha affiancato straordinari architetti ed è stata responsabile della progettazione ingegneristica di moltissimi progetti iconici e straordinari sparsi in tutto il mondo: dal Bosco Verticale di Milano, alla Sidney Opera House, dal Centre Pompidou di Parigi allo stadio del Manchester City, tutte opere a cui il nostro studio ha lavorato negli anni. Arup ha grande competenza sulle infrastrutture sportive e se ne è occupata in tutto il mondo. Negli ultimi 24 anni, dal ’98 ad oggi sono più di 140 le arene ideate da Arup, per non dimenticare il fatto che stiamo collaborando per le ristrutturazioni sia del Bernabeu di Madrid che del Camp Nou di Barcellona".

Il presidente di Arup ha poi continuato: "Possiamo quindi confermare la nostra grande tradizione nello sport, aggiungo che stiamo anche lavorando a Milano attualmente per una nuova arena per le manifestazioni sportive. Tornando invece al progetto Franchi, va sottolineato quanto per noi sia un grande onore e una grande sfida confrontarci con un edificio progettato da un maestro come Pierluigi Nervi. Nel nostro progetto abbiamo cercato di preservare l'immagine originale dell'edificio facendo si che potesse proiettarsi anche al futuro. L’idea era quella di presentare un progetto il più pacato e rispettoso possibile dell'edificio e dell’ambente circostante, provando a inserire con delicatezza le indicazioni che ci sono state date in modo da modernizzare l'impianto. Il progetto consiste nella realizzazione di due piani: uno è la copertura, che quasi lievita sulla struttura esistente, e uno che ingloba tutte le altre funzioni che devono essere realizzate attorno allo stadio. Due elementi che si parlano e lavorano in sinergia: la grande copertura fotovoltaica dello stadio produce energia e la restituisce a tutto il quartiere. La copertura inscrive la forma a "D" e protegge tutte le gradinate, svuotandosi nella parte centrale dove c'è il campo. Dunque si stacca dai progetti formali del progetto di Nervi rendendoli visibili".


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