Il primo passo per migliorare è capire dove si sbaglia. Per Sottil, adesso, arriva il compito più difficile
Il primo passo per migliorare è capire dove si sbaglia. E se riprendiamo le parole di domenica sera di Riccardo Sottil dopo l'ottima prestazione dell'attaccante della Fiorentina contro il Sassuolo, il dubbio che ancora qualche incertezza su questa parte ci sia, rimane. “Non so perché mi accendo a intermittenza - ha detto a DAZN l'esterno viola - Io cerco ogni volta di giocare come stasera, ma nel calcio non è sempre facile rendere come si vorrebbe. Di sicuro io ci metto sempre tutto me stesso”.
Che nel calcio non sia facile rendere sempre al 100% è un'equazione piuttosto facile da verificare, sia per l'aspetto fisiologico che per quello mentale. Avere sporadiche prestazioni top e molte altre apparizioni sottotono, invece, è un altro conto. Contro i neroverdi senza dubbio la miglior prestazione dell'esterno viola in una stagione difficile per lui. I numeri di quest'anno dicono 34 partite giocate, 4 gol e 5 assist. Oltre le statistiche quel permanente senso di incompiutezza che accompagna Sottil da tempo. Eppure il talento c'è e (a volte) si vede.
L'età aiuta fino a un certo punto, visto che l'esterno viola è già arrivato ai 25 anni. Sono gli ultimi treni da prendere per passare da promessa del calcio mai sbocciata a giocatore maturo, come quello visto contro il Sassuolo. Un salto di qualità che ancora non è riuscito al giocatore nato e cresciuto a Firenze e che ora deve arrivare. Serve la cosa più difficile. Per lui e per la Fiorentina. Quanto ne avrebbe bisogno la squadra viola di un giocatore come quello visto ieri sera…