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Quest’oggi Il giornalista de La Nazione Angelo Giorgetti, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di analizzare alcuni temi di casa Fiorentina. Questo un estratto delle sue parole:

“La partita contro il Milan può essere un occasione per la Fiorentina. I rossoneri non stanno passando un buon periodo di forma, e Pioli è finito sulla graticola. Senza dimenticare che sabato sera non ci saranno Leao e Giroud. Ci sono molte pressioni sul Milan in questo momento e arriva alla partita con l’imperativo di vincere. La Fiorentina ci arriva con uno stato d’animo differenze e dovrà essere brava ad impostare la partita giusta. A Milano mi aspetto di vedere una squadra consapevole”.

Ha poi parlato del problema centravanti e degli esterni in affanno: “ Diamo tempo a Beltran, abbiamo già intravisto alcune sue caratteristiche interessanti come la rapidità, ha bisogno di adattarsi appieno al nostro calcio. Certo, se lo metti da solo contro tre difensori per lui è dura. La scarsa imprevedibilità degli esterni? Quanto è che ne parliamo di questo ormai.. La verità è che alla Fiorentina c’è un esterno d’attacco che fa spesso la differenze e sull’altro lato un esterno di risulta: nel senso che può giocarci chiunque di quelli presenti in rosa ma il risultato cambia di poco. Mi è piaciuto molto Kouame, e contro il Bologna ha dimostrato di essere - almeno per ora - più decisivo di Nzola come centravanti: non tanto in fase realizzativa ma almeno in quella di raccordo tra i reparti”

Ha poi parlato di Arthur e del problema portiere: “Un’altro di quei giocatori di cui la Fiorentina non può fare a meno è Arthur. Nonostante le parole fatte dall’agente negli ultimi giorni non sono così convinto che a fine stagione il brasiliano vada via sicuramente. Siamo ancora a 7 mesi dalla fine della stagione e quindi è chiaramente presto per parlarne, ma sono certo che il suo futuro dipenderà molto da lui e dalla sua volontà: vediamo cosa gli trasmette questo anno a Firenze e le ambizioni della società. Rimpianto per non aver investito nel portiere? Senza dubbio c’è il rimpianto per non aver investito su Vicario, che adesso in Premier sta dimostrando tutte le sue potenzialità. Francamente non capisco l’operazione Christensen, soprattuto quando hai un profilo in ascesa come Martinelli”.

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