"Sono tutti titolari", una favoletta che non regge più. La glorificazione dei bravi ragazzi che si vogliono tanto bene... e che fanno fatica a battere una squadra gallese
Una favoletta che non regge più, nonostante Palladino continui a ripetersela e a ripetercela. Quella del “non esistono riserve” o, capovolgendo il concetto, del “sono tutti titolari” e simili. Comprensibile la necessità dell'allenatore di tenere tutti sulla corda, ma i fatti sostengono esattamente il contrario. La realtà è che la Fiorentina, con le seconde linee in campo, fa fatica contro una squadra gallese.
Sottil, Beltran e Ikoné: sempre il solito disco
Palladino si aspettava risposte da Sottil e Beltran, ma entrambi hanno deluso. Ikoné è il solito disco rotto, sempre uguale a sé stesso e inconcludente, e non si venga a rivendicare lo zampino sul primo gol. Tocca anche accettare a questo punto il conclamato flop di Parisi, mentre per Kayode l'impressione è che senza continuità faccia fatica a tornare sui livelli della scorsa stagione.
Una serie di mercati fallimentari
Se per giudicare l'ultimo mercato è giusto attendere almeno qualche mese, il primo tempo contro il The New Saints - chiuso tra i fischi del Franchi - è stato la conferma definitiva del fallimento delle scorse campagne acquisti. Investimenti importanti diventati riserve, a tratti impresentabili, nel giro di un anno o due.
Tutti “bravi ragazzi”, ma in campo serve altro
Non resta altro allora che affidarsi ai nuovi e a quei pochi “vecchi” che rappresentano pur sempre una certezza. Come sarebbe finita ieri senza l'ingresso di Dodo, Kean e Gudmundsson, non possiamo saperlo ma forse è meglio non chiederselo. Di certo c'è che la Fiorentina ha bisogno dei suoi titolarissimi anche per battere una squadra gallese, quando la Conference invece dovrebbe servire per farli rifiatare. Nonostante i ringraziamenti generali e la glorificazione dei “bravi ragazzi che si vogliono tanto bene”, la situazione non è per niente rosea.