Di solito non ci si ricorda dei numeri 32, ma non sarà questo il caso di Alfred Duncan
Alfred Duncan non è mai stato un fenomeno. Nemmeno ai tempi del Sassuolo quando colpiva il Milan da fuori area con un mancino imparabile. Centrocampista massiccio, ma pure veloce, solido ma anche tecnico, mezzala ma adattabile volentieri sulla fascia. A Firenze ha vissuto quattro anni, forse sperando di diventare un giocatore importante per il club; purtroppo nello stesso periodo è collassato il suo rapporto con la Nazionale.
Dal primo tempo contro l'Inter scudettata alla rete che riporta in Europa la Viola
Potete chiedere a chi volete, nessuno parlerà male di lui una volta che avrà salutato l'Arno. Perché Alfred alla fine con il Viola addosso ha giocato tanto, specialmente sotto Italiano, già quando venne ri-lanciato la prima stagione a causa dei problemi di Castrovilli. Clamoroso il suo primo tempo in Fiorentina-Inter di settembre 2021, in cui tenne al guinzaglio lo scudettato Barella. E come dimenticarsi della rete che sbloccava il match-Conference contro la Juventus, riportando in Europa una squadra che vi mancava da sei anni. Poi pochissime altre reti, anche se quest'anno era partito decisamente bene, ma vedere lo specchio - questo va detto - non è mai stato il suo forte. Nonostante le notevoli doti balistiche dalla lunga distanza.
L'oro di Italiano (ciò che mancherà a Palladino)
Duncan, così come Bonaventura e forse pure Castro, mancherà parecchio alla Fiorentina, che in queste stagioni ha fatto tanto affidamento su di lui. Italiano lo ha impiegato più di cento volte, il ghanese ha risposto sempre presente; che fosse il Milan o il Riga, la Juve o il Cukaricki. E' vero, qualche volta forse la sua non eccellente visione di gioco ha compromesso qualche gara, ma Palladino non avrà la fortuna di godere di un tuttofare del genere: uno che c'era sempre e non si tirava indietro mai.
Duncan si merita tutti i ringraziamenti del caso. Mai una parola fuori posto, un tono sopra le righe. Alfred da noi si è fatto una famiglia e, a questo punto, in cui è giusto e doveroso l'addio, non possiamo che sperare di incontrarci ancora in quella Coppa che proprio il suo gol alla Juve ci aveva regalato. Di solito, non ci si ricorda dei numeri 32, ma non sarà questo il caso di Alfred Duncan.