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Nella sua rubrica Rock & Gol su La Nazione, Benedetto Ferrara commenta la situazione ambientale intorno a Pietro Terracciano:

"Il vero caso tecnico e soprattutto umano, riguardo al campo, riguarda San Pietro, unico santo (fake) a cui viene strappato quel San prima del nome perché ci siamo abituati ad altro, e questo altro è un’altra storia. Lo ha capito anche lui, ottimo professionista e bravo ragazzo, che deve aver sentito addosso tanta di quella pressione da essere tornato al centro dei discorsi del giorno dopo. 

Nessuno esagera, anche perché non è che la Fiorentina sia uscita per colpa sua, e poi non è certo questo il momento per alzare i toni. Però ammettetelo: quando la partita è andata ai rigori qualcuno di voi avrà pensato: ma sostituire ora il portiere no? Inevitabile. In panchina ne hai uno che non solo è un fenomeno, ma ha salvato la pelle alla Fiorentina in molte occasioni, compresi due rigori parati al Milan, e allora il pensiero non è così fuori dalla logica, anche se decisamente originale. Ma il buon Pietro, a cui dobbiamo tanto e che nella sua storia fiorentina nei fatti aveva tolto il posto ai presunti titolari, non solo deve fare i conti con un numero uno di grande esperienza e carisma, ma anche con un diciottenne di grande prospettiva. Schiacciato tra De Gea e Martinelli, l’ex santo ha dovuto fare i conti con qualche critica, cosa che a uno come lui non farà troppo male. E poi è normale che un tifoso sia più intrigato dall’idea di un diciottenne di cui da almeno un paio d’anni si parla solo bene".

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