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Chiudere la carriera a Firenze, regalare e regalarsi un prolungamento di contratto più che meritato. Giacomo Bonaventura è diventato fondamentale per Italiano e la Fiorentina. Reti, carattere, incursioni, corsa. Il grande rammarico del Milan, probabilmente, e di Galliani. E forse anche della Nazionale, che in tempi non troppo lontani poteva considerarlo di più. Cosa che sta facendo adesso Luciano Spalletti, in parte perché costretto dalle assenze, in parte perché convinto da questa prima parte di stagione davvero effervescente del centrocampista viola. 

Uno che non è più giovane, ma che si è costruito la carriera grazie al talento ma anche alla disciplina, ai sacrifici, alla vita sana fuori dal campo. E pensare che le sue strade con Firenze si erano incrociate tante volte. Già nel lontano 2012 era stato ad un passo dai viola. Era il fiore all’occhiello dell’Atalanta, di un settore giovanile che sfornava giovani su giovani, e Corvino provò ripetutamente ad acquistarlo. Niente da fare, ma la Fiorentina ci arrivò davvero vicina con un paio di offerte davvero importanti. Chissà come sarebbe andata se… impossibile saperlo. 

D’altronde Bonaventura ha giocato poi in squadre importanti come il Milan, ha vestito (anche se poco) l’azzurro. Ma un po' gli infortuni, un po' alcune scelte tattiche, un po' probabilmente un momento del calcio italiano che non esaltava tanto i centrocampisti di un certo tipo, non gli hanno permesso di avere forse la carriera che sognava. 

Oggi però, in questo finale di carriera splendido, si sta prendendo tante rivincite. In una città che lo sta esaltando, con un tecnico che sembra calzare a pennello per la sua idea di calcio. Il contratto è pronto. Viola a vita, magari anche capitano. Anche se sembra esserlo già, in campo è un vero leader.

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