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Italiano davanti alla panchina della Fiorentina. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Italiano davanti alla panchina della Fiorentina. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Sarà forse solo un caso ma nei due anni e un pezzetto di Italiano a Firenze, la difesa a tre si è vista concretamente in due casi: entrambi a Udine, in finali di partita burrascosi e soffertissimi, entrambi a settembre, 2021 e 2023. Messa da parte la cabala, l'elemento realmente nuovo della scampagnata friulana è il discostamento dalla rigidità con cui il tecnico disegna abitualmente la sua Fiorentina.

Negli ultimi 20 minuti c'erano tre centrali, gli unici tre di fatto, in campo, con Biraghi e Kayode a tutta fascia e davanti una invocata coppia offensiva composta da Nzola e Beltran, gli unici due di fatto. Ed è anche per questa unicità nei due reparti che difficilmente potremo vedere questa sorta di 3-5-2 (o 5-3-2) in altre occasioni. Però il segnale improntato alla flessibilità c'è stato, così come la voglia e l'esigenza vitale di trovare altri piani per i due attaccanti, rimasti ancora a secco. Non sempre in modo così drastico quindi, ma per Italiano potrebbe aprirsi una nuova stagione: quella degli esperimenti alternativi.


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