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Prima uno, poi l’altro. Prima Ikonè di sinistro per il 2-1, poi Cabral di destro per il 3-1. I due gol, a distanza di 5 minuti, che hanno ammazzato il Napoli domenica scorsa sono arrivati dai due acquisti di gennaio più attesi. L’esterno d’attacco mancante e il sostituto di Vlahovic. Due passati diversi accomunati da uno stesso destino: la rete. C’è una differenza, non di poco conto, che separa tuttavia i due attaccanti della Fiorentina. Un aspetto che, se non risultasse tanto scontato dal tabellino dei marcatori, è fervido nella testa di Vincenzo Italiano. Si tratta della titolarità. L’impiego dal primo minuto.

Anche al Maradona, infatti, il momento di Jonathan Ikonè è arrivato nella ripresa, nemmeno all’intervallo, quando la squadra era stata raggiunta dal pareggio dei padroni di casa. Una mossa azzeccatissima dato che -praticamente al primo pallone toccato- l’ex Lille l’ha messa alle spalle di Ospina. Ispirato dal bel tiro, non si è fatta attendere la reazione di Arthur Cabral che, se possibile, l’ha fatto ancora più bello. Un uno-due che ha messo in ginocchio il Napoli. Se la rete di Cabral è arrivata dopo un’ora di gioco in cui ha fatto a sportellate contro un cliente scomodo come Koulibaly, quella di Ikonè è stata piuttosto un lampo nella partita del francese. Quello che è un po’ mancato al talentuoso esterno è stata la capacità di tenere alta la squadra. Un fondamentale in cui, dall’altra parte, Gonzalez era riuscito più volte. Non sarà quindi un caso che, mentre Cabral sta diventando il titolare di questa squadra (ammesso e concesso il fastidio fisico di Piatek), per Ikonè la strada non sembra ancora finita.

A differenza del bomber brasiliano, che ha dovuto seguire un programma di ambientamento fisico alla Serie A, il campione di Francia è sempre stato pronto e schierabile. Il suo scarso impiego e la scelta, anche in una trasferta difficile come quella del Maradona, di continuare a inserire Saponara dal 1’ sono due segnali che potrebbero dire qualcosa di più. Come il fatto che Italiano forse ancora non se la sente di giocare col doppio esterno mancino. Oppure, trova la coppia Gonzalez-Ikonè troppo offensiva per rischiarla in partite complicate. Fatto sta che, mentre Cabral si sta prendendo i gol e la titolarità, questo percorso non sembra ancora ultimato per l’altro grande acquisto di gennaio.

I gol dei due attaccanti hanno avuto un peso fondamentale nella vittoria di Napoli, ma ciò non porta automaticamente a una nuova definizione dell’attacco della Fiorentina. Col rientro di Piatek, inoltre, Cabral ritroverà quella concorrenza che l’aveva tenuto in panchina fino a prima della sosta per le nazionali. Mentre Ikonè dovrà vedersela con quei compiti tattici del suo ruolo che sembra non aver digerito ancora del tutto. Una cosa però è certa: che sia dal campo o che sia dalla panchina, Italiano ha un ventaglio di scelte offensive non indifferente per infilare gli avversari come contro Spalletti.


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