Enschede come una montagna, Vienna una collina, Budapest... una passeggiata? Il Franchi si prepara al primo "big match" della stagione
Il primo anno fu Enschede, il secondo Vienna, il terzo Budapest. Il playoff di Conference League si avvicina e la Fiorentina ha pescato dall'urna forse lo sfidante più abbordabile di tutti. E' vero, anche l'anno scorso nel corso della competizione ci fu un doppio scontro ungherese e non fu per niente scontato, ma la Puskas Akademia non può certo mettere timore ai Viola reduci da due finali consecutive.
Non si è parlato molto di questa partita nelle ultime settimane
E in effetti, sia a giudicare dal clima fiorentino che dalle parole della società, a differenza di due anni fa, non si è parlato più di tanto dell'importanza di questa sfida. Forse per il livello dell'avversario, forse per non caricare i nuovi di eccessiva pressione o forse perché ormai il playoff è diventato quasi una pratica per la Fiorentina. Ma attenzione a prendere sottogamba l'impegno di stasera. Ci ricordiamo bene tutti come andò a finire l'anno scorso in casa del Rapid. E nel frattempo quelli del Puskas sono primi in classifica a punteggio pieno dopo quattro giornate, davanti anche al Ferencvaros.
Le possibilità e le indisponibilità di Palladino
Inoltre, con tutta probabilità, Palladino dovrà ancora fare a meno di Gudmundsson e ovviamente anche di Gonzalez, più fuori che dentro dal progetto. Stasera, tuttavia, dovremmo vedere l'esordio di De Gea, l'uomo in più che potrebbe aiutare questa società a fare quel passettino che è mancato nelle competizioni europee (nelle finali). Per il resto, Palladino cercherà di affinare la intesa dei suoi nuovi giocatori che si è vista mancare a Parma, soprattutto in difesa e a centrocampo. Pongracic stavolta avrà Ranieri al suo fianco e Richardson potrebbe consegnare più fantasia al posto di Mandragora. Davanti, invece, pochi dubbi: se sta bene, l'unica differenza dal 1' potrebbe essere quella di Sottil.