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Palladino Fiorentina
Raffaele Palladino. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

In tanti momenti di questo avvio, se avesse potuto, il tecnico della Fiorentina Raffaele Palladino avrebbe volentieri anticipato la sosta per le nazionali o ritardato l’avvio di stagione. Seguendo la pallavolo, dove se cominci un incontro sopraffatto dagli eventi puoi sempre chiedere un time-out per rifiatare e mettere a posto le idee, alla Viola ne sarebbe servito uno lungo settimane. Settembre tende una mano liberando il calendario fino a metà mese e permettendo di svuotare la testa dopo cinque partite da cardiopalma.

Due settimane troppo intense

L’apertura a Parma è un punto guadagnato, una prima uscita tutt’altro che esaltante ma accolta seguendo la procedura del normale periodo di assestamento. Che scricchiola già quattro giorni dopo, con il surreale pareggio per 3-3 contro la Puskas Akademia che fa serpeggiare i primi malumori. Poi i fischi del ‘Franchi’ dopo la gara a reti bianche contro il Venezia, a mercato ancora aperto poi concluso il giorno dopo l’incredibile ritorno a Felcsut, che finisce con l’accesso alla Conference tramite tiri di rigore. Una 48 ore, tra campo e calciomercato, raramente così colma di sussulti. L’ultimo dei cinque pareggi consecutivi, contro il Monza, ha paradossalmente “calmato le acque” per reazione al doppio svantaggio e per prime volte di tanti nuovi acquisti.

Un po' d'aria dopo l'asfissiante avvio

Le acque però non sono placide, anzi, l’ambiente Fiorentina è piuttosto burrascoso. Ma la sosta arriva come la luce in fondo a un tunnel non particolarmente lungo, ma terribilmente spaventoso. Palladino e i suoi ragazzi avevano decisamente bisogno di allontanare l’allarme rossissimo del rischio figuraccia in Ungheria (fin troppo vicina), del rumore della piazza già sugli scudi, di una frenesia mai provata prima per il tecnico e ancora insormontabile per questa squadra. Il tasto “Pause” mette fine a quindici giorni di anarchia e insana follia.

L'ansia del gong del mercato ha pesato

Sarà mai un caso che tutto questo frastuono si è creato in concomitanza con gli ultimi giorni di mercato? Assolutamente no. Perché le tempistiche adottate dalla Fiorentina si sono dimostrate clamorosamente in ritardo; il tentativo di porre rimedio è arrivato con tre giocatori chiusi nelle ultime 24 ore prima del gong. Tra confusione e improvvisazione evidenti, il quadro è comunque più consistente rispetto alle sessioni passate e parte da un materiale quantomeno curioso.

“Dopo la sosta si vedrà”, arrivano settimane importanti

Il campo, per ora, ha raccontato una Fiorentina arruffata, inconcludente e presumibilmente estranea a ciò che sarà nel corso della stagione. Le questioni extra campo hanno tenuto banco a lungo, adesso ciò che è fatto, è fatto. Verrà teoricamente fuori una squadra anche abbastanza su misura per Palladino, tanto che è difficile immaginare l’ipotesi di cambiare piani sul modulo o sul proprio stile ancora tutto da trovare. Insomma, benedette le due settimane che permettono a gruppo e tecnico di dilatare i tempi, di conoscersi meglio, di preparare una partita insieme. Per quanto difficile sia.

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