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Non ci si deve sorprendere se Sofyan Amrabat fa fatica e appare lento nella gestione del pallone. La Fiorentina dopo tre partite di fine campionato fatte bene ha visto in lui le capacità per non far rimpiangere Torreira, ma la realtà è diversa. Il marocchino non è paragonabile all'ex Arsenal, soprattutto in fase di inserimento e realizzativa, tuttavia non è più tempo di rivangare il passato.

Meglio, casomai, guardare al presente che per la Fiorentina ha un nome e un cognome: Rolando Mandragora. Non per il gol decisivo contro la Cremonese, d'altronde si trattava di un cross venuto male, ma per caratteristiche e duttilità l'ex Torino appare più completo rispetto ad Amrabat. Un vero e proprio dualismo il loro, dato che Italiano li vede entrambi nel ruolo di play.

Mandragora deve ancora dimostrare tutto, anche se i segnali sono incoraggianti, Amrabat invece sembra aver già raggiunto il suo massimo. Il marocchino da del tu al pallone, ma potrebbe andare in difficoltà in partite dal ritmo alto e in cui gli avversari pressano ferocemente il portatore di palla. Italiano ci dovrà ragionare, ed è in realtà abbastanza probabile che presto Mandragora si prenda il posto da titolare. Intanto, seppur con una cena da offrire a Radu, Rolando si è presentato nel modo migliore possibile ai suoi nuovi tifosi.


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