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Una vita in viola per l'ex difensore gigliato Alberto Malusci, che ha parlato a Radio Bruno concentrandosi in particolar modo sulla situazione di Palladino, per poi esprimersi anche su altri argomenti dell'attualità gigliata.

‘Le dichiarazioni Pradè sono sempre andate contro le idee dell’allenatore'

“Oggi è difficile parlare a favore di Palladino, ma un tecnico purtroppo è solo e deve vedersela con tutti i giocatori più la dirigenza. Quando le cose vanno bene sono tutti con lui, altrimenti… Al momento del suo arrivo mi piaceva come figura e per quanto fatto a Monza. Le stagioni sono fatte di alti e bassi, e sulla sua situazione c’è una domanda da farsi: chi lo ha scelto? Le dichiarazioni di Pradè sono andate contro le idee dell’allenatore, vedi quanto detto sul giocare con la difesa a 4 anzichè a 3 e interviste successive. Se si sceglie un tecnico come Palladino, si sa che si va a prendere un tecnico sostenuto in tutto e per tutto da Galliani, un allenatore giovane”.

‘Palladino sembra solo, al di là delle sue parole’

“Perchè la società non si fa vedere in sala stampa? Se si vuole ricompattare una situazione difficile, serve che la società sia presente o che quando interviene lo difenda, non tiri frecciatine. Bisogna essere con Palladino negli errori che fa e farà, si sapeva che allenatore si era scelto. A me Palladino sembra solo, anche se va in sala stampa e dice che va tutto bene, vedo troppa distanza tra Palladino e la società. Le ultime partite sono state il nulla cosmico, ci può stare. Ora Palladino deve trovare le soluzioni, anche se l’identità non è chiara. Le altre squadre hanno trovato contromisure e i giocatori della Fiorentina non prendono iniziative, oltretutto. Mi aspetto di più da molti di loro”.

“Il sospetto che Pongracic non abbia giocato per le dichiarazioni fatte c’è, perchè tenere fuori un calciatore recuperato e che sta facendo bene? Comuzzo è giovane e può aspettare qualche partita. La formazione a Verona non l’ho capita, Fagioli può fare anche la mezzala e soprattutto se manca Adli deve essere un punto di riferimento della squadra. Mancano leader in campo, alla Gosens, che sappiano farsi dare la palla quando serve”.

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