Francesco Comuzzo: "Quando ho saputo della chiamata in Nazionale di mio fratello sono rimasto stupefatto, un momento di pura confusione. Pietro ha qualità che pochi hanno, saprà gestire la notorietà"
Francesco Comuzzo, fratello gemello del difensore della Fiorentina Pietro, ha parlato al Messaggero Veneto. Anche il fratello del calciatore viola gioca come attaccante alla Pro Fagagna, in Eccellenza.
"Come ho saputo della chiamata in Nazionale di mio fratello? Curiosamente non da lui, ma da alcuni amici che hanno iniziato a scrivermi. Inizialmente non capivo, ma ho subito approfondito la cosa e sono rimasto stupefatto. Stavo andando ad allenamento, ma a quel punto mi sono fermato e ho iniziato subito a scrivere a mio padre e alle mie sorelle. Diciamo che ho vissuto un momento di pura confusione. Appena saputa la notizia, gli ho subito mandato un messaggio per complimentarmi. Ma lo scambio di messaggi non è stato molto lungo: mi ha ringraziato, ma abbiamo subito parlato d’altro. Forse l’emozione era troppa anche per lui, ma abbiamo massaggiato come facciamo nella quotidianità, quasi come se questa convocazione non fosse mai arrivata“.
‘Il suo esordio? Sognare non costa nulla…saprà farsi trovare pronto'
"La Nazionale è il sogno che ogni bambino culla quando inizia a giocare a calcio, è la massima ambizione per uno che gioca a pallone. Sono contento che lui sia riuscito a realizzarlo, ma ero certo l’avrebbe coronato perché ha sempre continuato a lavorare con grande dedizione. Lui è stato fondamentale per me, ci aiutiamo sempre a vicenda. Un esordio? Sognare non costa. Vedremo oggi come va, ma lui sicuramente saprà farsi trovare pronto. Non si sa mai, naturalmente noi tutti speriamo possa entrare in campo tra la partita in Belgio e quella di domenica a Milano. Lì ci saranno mio papà e forse mie sorelle oltre a qualche amico: io, ovviamente, gioco quindi non potrò purtroppo esserci“.
‘Pietro ha qualità che pochi difensori hanno, attento, bravo ad impostare e…’
"Il pensiero va senza dubbio a nostra mamma Sabrina, mancata un anno fa. Ma credo sia estesa a tutta la nostra famiglia, oltre agli amici che gli sono sempre stati vicini. Pietro è un ragazzo tranquillo e sono certo che questa convocazione non lo cambierà, saprà gestire la notorietà proprio per il suo carattere. Sarò forse di parte, ma credo abbia delle qualità che pochi difensori hanno. È attento, pronto fisicamente, bravo a impostare per cui credo abbia tutte le proprietà per diventare qualcuno di importante in futuro. Comunque sa già che appena torna a casa deve portarci la maglia azzurra: sarà un cimelio che custodiremo con grande orgoglio. Ci ha raccontato che in Nazionale sono stati tutti molto simpatici e cordiali con lui e ha instaurato subito un ottimo rapporto. Anche se dalla televisione non sembra sono tutti ragazzi normali e si è integrato subito nel gruppo. Ora non ci resta che aspettare queste due sfide: l’emozione sale minuto dopo minuto, ma sono il fratello più orgoglioso al mondo“.