​​

Premessa d'obbligo, in Italia giochiamo in impianti che per la maggior parte dei casi risalgono ai mondiali del 1990, il resto sono degli anni 80 ed oltre. Detto questo a Firenze si sta verificando il trionfo dell'improvvisazione e delle poche competenze.

Andiamo per ordine, le responsabilità sono da dividere tra le parti in causa, le parti politiche certamente, ma anche la Fiorentina, perché tre anni fa il celeberrimo "fast fast fast" ha alimentato incomprensioni e fatto nascere problematiche. Sfatiamo anche qualche leggenda, come Campi Bisenzio e la possibilità che si potesse demolire il Franchi e poi consideriamo un paio di opzioni percorribili fino ad arrivare all'attualità.

Campi Bisenzio avrebbe avuto senso se insieme allo stadio si fossero potute edificare almeno 200 unità abitative, così si potevano abbattere i costi ma soprattutto si potevano realizzare tutte le opere necessarie. Lo stadio da solo sarebbe diventato un San Nicola 2, l'impianto di Bari che è stata una sorta di cattedrale nel deserto, perché per ammortizzare i 300 milioni di euro da spendere per un'opera del genere ci sarebbero voluti molti anni. A livello di geomarketing quello è un territorio inflazionato di attività, gallerie e centri commerciali. Quindi un'opzione da definire utopistica, magari lì sarebbe stato più fattibile un training center (o centro sportivo che dir si voglia).

L'abbattimento del Franchi è da considerare alla stessa stregua per ovvi ed evidenti motivi e allora veniamo a quelle che potevano e (possono tuttora) essere ipotesi alternative.

Ridimensionamento del Franchi, con utilizzo diversificato: nella tribuna ufficio pubblici ed eventi, sotto la Fiesole: museo del tifo, sedi del gruppi della curva ed attività ristorative, sotto la maratona multisala con centro congressi (a Firenze Sud manca) sotto la Ferrovia mercato rionale permanente, riduzione della capienza ed utilizzo per nazionali femminili e giovanili, rugby, concerti, primavera e femminile viola, coinvolgimento al 50% tra pubblico e privato.

Opzioni per stadio nuovo, lavoro delle diplomazie (politica e societaria) per arrivare alla vendita dell'area della caserma Perotti a Coverciano; 16 ettari in una zona già abituata ad avere lo stadio, con parcheggi, stazione vicina, possibilità di hotel e galleria commerciale che a Firenze Sud scarseggiano. Uno stadio in città che lavorerebbe sette giorni su sette.

Opzione B, accanto al Franchi si può trovare una nuova collocazione con vantaggio economico alle società presenti e dove si possa realizzare un nuovo stadio stile Tottenham.

Come andrà a finire? Che la Fiorentina probabilmente alla fine andrà a giocare a Cesena, visti gli ottimi rapporti tra le due società, per due anni, sempre se andrà avanti il progetto nuovo Franchi....ed i tifosi come sempre saranno quelli più penalizzanti. A beneficiarne invece saranno le TV con aumento di abbonati.

Infine parliamo anche del querelle del canone di affitto. Oggi la Fiorentina paga "solo" 1.100.000, quando e se verrà realizzato il nuovo Franchi a quanto schizzerà questa quota? Considerando che Rocco dovrà ammortizzare e gestire già costi importanti anche il training center dovremmo aggiungerci una cifra che molto probabilmente non sarà di certo inferiore ai cinque milioni di euro all'anno. 8 di qui, 5 di là, pronti, via, sarebbero già 13 milioni di spese: niente male vero?

Lo stadio di Firenze fuori dal PNRR, il governo verso la rinuncia
Gli stadi di Firenze e Venezia fuori dal PNRR, il governo si muove verso la rinuncia ai due cantieri. Questo è quello c...

💬 Commenti