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Arrendiamoci e alziamo le mani: è impossibile fare previsioni su questa Fiorentina o dare delle indicazioni di fondo. Specialmente da quando è iniziato il girone di ritorno.

Quando dici che questa squadra segna molto, ecco che cominciano ad arrivare le gare con un gol al massimo all'attivo. Quando dici che subisce poco e vince di 'corto muso' ecco le sconfitte con quattro gol al passivo. Quando dai questa rosa per morta, ecco arrivare la splendida prestazione con la Roma. Quando dici che c'è un grande match point a favore arriva il rovescio che non ti aspetti. E potremmo continuare a lungo con tutta una serie di espressioni, l'una in contraddizioni con l'altra.

Non c'è niente di male in tutto questo, c'è solo un effetto imprevedibilità che è assolutamente accentuato e portato quasi all'esasperazione.

Lo stesso effetto imprevedibilità che potrebbe essere confermato, questo sì, dalla prossima, decisiva gara contro la Juventus. Proviamo tutti insieme a dire che quest'anno con la Juve sono arrivate tre sconfitte e tutte senza segnare reti, sia mai che qualcuno con la maglia viola addosso ci possa smentire clamorosamente sabato prossimo. E' questa la forza e allo stesso punto il limite di una rosa che ha trovato e poi in parte ritrovato una propria imperfetta quadratura e che ha condotto una stagione che ha portato a toccare vette esaltanti seguite da cadute inaspettate. Senza o con poche, se preferite, vie di mezzo.


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