Una difesa inammissibilmente in difficoltà come all'inizio della stagione. Delle scene che fanno molto più male della mancanza di Vlahovic
C'è un problema in casa Fiorentina che non è l'assenza di Vlahovic. O meglio, un problema che il serbo a volte riusciva ad oscurare e altre no, perché in fondo il calcio rimane uno sport di squadra anche se in campo hai un fuoriclasse. Quel problema si chiama fase difensiva, e contro la Lazio probabilmente si è manifestato nel modo più eclatante possibile.
Un problema che nasce prima di tutto da un discorso di singoli. Igor, Nastasic, Venuti: sostituti non all'altezza dei titolari, i quali comunque fin troppo spesso offrono prestazioni rivedibili. Potremmo salvare Odriozola e Biraghi, nel complesso autori di una stagione positiva, e anche Martinez Quarta che al netto di alcuni peccati di gioventù rimane un bel prospetto. Quanto a Milenkovic, di certo finora non è stato decisivo quanto ci si poteva aspettare da uno che da tempo sembra puntare a palcoscenici più prestigiosi.
Ma se la scelta dei singoli componenti è opera da attribuire alla dirigenza, lo stesso non si può dire dell'aspetto tecnico. Perché i giocatori sbagliano, ma molto spesso la Fiorentina prende gol perché l'intero reparto si muove male. Una situazione che, giunti ormai a febbraio, è assolutamente inammissibile. Il problema si era posto fin da subito, ed era stato etichettato come un compromesso da fare in cambio di un gioco spumeggiante e di una fase offensiva estremamente prolifica. Questo però non significa che la fase difensiva debba essere trascurata, e lungi da noi dire che ciò accada visto che gli allenamenti purtroppo sono inaccessibili. Certo che se a metà stagione passata si vedono in campo le stesse oscenità di settembre, vuol dire che qualcosa non sta funzionando.
La Fiorentina, come qualunque squadra di calcio, non può pensare di segnare sempre valanghe di gol giustificando così le proprie leggerezze difensive. A maggior ragione adesso, che non c'è più il giocatore che di quei gol ne segnava la maggior parte. Ma se la mancanza di Vlahovic non deve essere motivo di sconforto, la stessa cosa vale per tutto il resto. E le scene viste sabato contro la Lazio, a chi tifa la squadra e non il bilancio, fanno male quanto la partenza del serbo se non di più.