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E vissero tutti felici e contenti. Almeno per il prossimo campionato la Fiorentina non dovrà emigrare né a Reggio Emilia, né a Empoli, né a Lucca. Tanto meno al Braglia di Modena, dove l’intrepido dg viola si era recato personalmente per un approfondito sopralluogo con i magazzinieri dei canarini.

I tifosi potranno continuare a tifare la squadra dagli spalti del Franchi anche se a curve invertite con la Ferrovia che si vestirà da Fiesole.

Coup de theatre

Il sindaco Nardella può affrontare con maggiore fiducia l’esame elettorale a livello europeo, forte del secondo coup de theatre del suo mandato. Il primo? La tenuta di Mondeggi (villa, coloniche e 170 ettari di terreni) nel comune di Bagno a Ripoli, messa ripetutamente all’asta, senza successo, salvo poi, nel luglio 2021, essere definita incedibile come un capocannoniere ed ora oggetto di un progetto di rigenerazione da quasi 60 milioni di euro.

Problemi zero

Nardella è stato chiaro: problemi zero. Tramvia in arrivo, parcheggi previsti a bizzeffe, efficienza e estetica del nuovo-vecchio Franchi ai massimi livelli. I soldi che mancano? Saranno trovati. La capienza a cantieri aperti? Addirittura superiore a quella del Castellani o del Mapei. 

E il trasloco per l’ultimo anno di lavori? C’è tutto il tempo per trasformare il Padovani, a suo tempo campo di patate teatro di infinite sfide tra scapoli e ammogliati, in un mini stadio-bomboniera con un nuovo nome da offrire al miglior offerente. 

E ora il Quercione

Manca solo il progetto per recupero e rilancio del mitico prato del Quercione alle Cascine per entrare d’impeto nel migliore dei mondi possibili (calcisticamente parlando). Mah… 

Le perplessità della Fiorentina sullo stadio: Dai fondi alle finiture interne. Il club viola non ha intenzione di contribuire per il Padovani
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