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Nell'ultima sessione di mercato si è parlato a lungo della possibile cessione di Pietro Comuzzo al Napoli; negli ultimi giorni si è tornati a parlare della questione, anche a causa di un possibile interessamento della Juventus in ottica giugno. Guardando alla prossima stagione quanto può incidere (l'eventuale) cessione del giovane difensore gigliato? E quanto invece la sua cessione può essere utile per riscattare i prestiti e portare a termine un mercato che rinforzi la rosa?

Movimenti di mercato

Il calciomercato moderno ormai lo conosciamo bene: quasi tutti i team, tranne le big europee che possono permettersi spese fuori di testa in barba al fair play finanziario, sono costretti a cedere prima di comprare, cercando di trovare l'equilibrio fra entrate e uscite dopo ogni sessione di mercato. Il DS viola Daniele Pradè, considerando anche i 90 milioni di riscatto che potrebbe sborsare per acquistare definitivamente i giocatori giunti a Firenze in prestito, avrà certamente il bisogno di cedere qualcuno. Gli esuberi da soli non bastano per ottenere il bottino di cui ha bisogno, ed ecco che una cessione di primo piano potrebbe essere necessaria per alimentare il mercato viola. Nella speranza che nessuno provi a mettere le mani su Moise Kean tramite la clausola da 52 milioni, il primo indiziato alla partenza è Pietro Comuzzo, con Napoli e Juventus che potrebbero dare il via ad un'asta che farebbe lievitare il prezzo anche sopra i 30 milioni rifiutati dalla Fiorentina a gennaio.  

Perdita insostituibile o sacrificio inevitabile?

Il giovane difensore friulano cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, ha incrementato enormemente il suo valore grazie a prestazioni maiuscole. Nelle ultime settimane però, anche a causa del passaggio alla difesa a tre, Comuzzo sembra aver perso un paio di posti nelle gerarchie di Palladino, vedendosi scavalcare da Pablo Marì e da Pongracic. La possibile cessione di Comuzzo, al di là del dispiacere per una nuova perdita di un giocatore costruito in casa, sarebbe da valutare a posteriori, cioè, come sempre, guardando come gli eventuali 30 milioni circa verrebbero reinvestiti. Negli ultimi anni i tifosi viola hanno visto Chiesa partire per 60 milioni e venir sostituito da un Callejon a fine carriera, o Vlahovic rimpiazzato dal tandem Jovic-Cabral

Stavolta però la cessione potrebbe rivelarsi una mossa giusta, anche perché, a differenza dei casi citati sopra, i tifosi possono stare tranquilli, considerando che gli eventuali milioni sarebbero velocemente riutilizzati per garantirsi l'acquisizione di quei giocatori arrivati in prestito, che hanno convinto l'ambiente e che rappresentano la spina dorsale della squadra viola: Fagioli, Gosens e Gudmunsson, giusto per citarne alcuni.

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