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Sistemata quasi la questione Centro Sportivo, con il dislocamento alle porte di Firenze, nei terreni di Bagno a Ripoli appena acquistati da Rocco Commisso, resta apertissima invece la vicenda del nuovo stadio. Forse mai come in questi mesi, o meglio in queste settimane, la discussione si è fatta incandescente con il botta e risposta tra il sindaco di Firenze Dario Nardella e quello di Campi Bisenzio Emiliano Fossi. Di mezzo purtroppo ci vanno tante altre questioni che negli anni hanno reso tesi i rapporti: benché ci si faccia belli pubblicamente, parlando di "città metropolitana" infatti, la realtà sembra sempre ricondurre alla logica del "proprio orticello". E così Campi, e la piana in generale, hanno detto ripetutamente "NO" all'inceneritore e alla nuova pista dell'aeroporto e allo stesso modo, Firenze (per bocca di Nardella) dice "NO" alla soluzione Campi per il nuovo stadio della Fiorentina.

Nel frattempo, quasi da entità super partes, Commisso osserva non troppo interessato le ripicche dell'uno e dell'altro comune, ossessionato giustamente dalla sua voglia di fare e di fare veloce. La sua vera forza è rappresentata dalla potenza dell'investimento, come già dimostrato a Bagno a Ripoli: rispetto al passato recente infatti, il patron viola ha la voglia di investire e di comprare anche il terreno per lo stadio. Una caratteristica che gli dà un bel potere e che lo distanzia ulteriormente dai Delle Valle, un po' troppo "arroccati" dietro alla ricerca di un partner commerciale. Ripicche, duelli e campanilismo non interessano al numero uno di Mediacom, che potrebbe aggirarli semplicemente intervenendo a gamba tesa sul territorio più facilmente acquistabile.


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