Il centrocampista brasiliano Arthur. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com
Il centrocampista brasiliano Arthur. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

In questa Fiorentina non ci sono titolari e riserve”. Lo aveva detto Fabiano Parisi dopo la partita contro il Ferencvaros, lo ha ripetuto ieri dopo la partita contro il Napoli. E in fondo questo è sempre stato anche il diktat di Vincenzo Italiano da quando la sua squadra si è trovata a dover gestire più di un impegno a settimana, scendendo in campo ogni tre giorni per la Conference League e turni infrasettimanali. 

Utilizzare tutti è dunque indispensabile e che non esista una vera e propria formazione titolare è una cosa necessaria. Tuttavia, la verità di Parisi rimane a metà. Non che ne abbia colpe il ragazzo, ci mancherebbe. Ma questo inizio di stagione della Fiorentina ha messo in evidenza pedine di cui la squadra difficilmente può fare senza. 

E uno dei tanti è proprio il terzino sinistro ex Empoli. Con lui la qualità sulla fascia sinistra si è alzata notevolmente, favorendo una crescita anche dell’estero d’attacco davanti a lui (vedi Brekalo contro il Napoli). Un’indispensabilità che caratterizza la Fiorentina a coppie. Perché se da una parte c’è Parisi, da l’altra c’è Kayode. Da ragazzino a sicurezza. Da riserva incelofanata (scartata alla prima di campionato) a sorpresa assoluta (per molti). Da 0 a 100. Qualche sbavatura ci sta, è normale. Ma facciamoli sbagliare questi ragazzi, che di personalità ne hanno da vendere. 

A proposito di coppie. Alzi la mano chi pensava che il duo Arthur-Duncan potesse essere così solido. La alzerebbero in pochi, me compreso. I due invece si trovano alla perfezione, con la complicità di prof. Giacomo Bonaventura. L’ex Sassuolo è la pedina che mancava alla Fiorentina con l’addio di Amrabat. Un giocatore che ha dimostrato di poter legare molto bene difesa e attacco con corsa, chiusure e un’ottima visione di gioco. Di Arthur non stupisce la qualità, nota da tempo, quanto la tenuta fisica.

Sono loro le due coppie imprescindibili per la Fiorentina, insieme a un Milenkovic e un Nico Gonzalez che, seppur distanti in campo, sono altre due colonne portanti di questa squadra. La Fiorentina ha trovato la sua ossatura, tra veterani e sorprese. Ed era importante farlo, nonostante da qui alla fine della stagione, servirà il massimo impiego di tutti. 


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