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Uno degli episodi più dibattuti degli ultimi giorni è stata sicuramente la presenza di Matteo Salvini, noto tifoso rossonero, alla festa per i 50 anni della Curva Sud del Milan, prossimo avversario viola. Ciò che in particolare ha scatenato la bufera è stata la stretta di mano che il Ministro dell’Interno ha scambiato con Luca Lucci, capo ultrà della Sud condannato per spaccio di droga. In molti, specialmente sui social, hanno espresso la propria indignazione per una scena che, oggettivamente, poteva essere evitata.

Il gesto non ha creato scalpore solo a livello politico. Anche gran parte del movimento ultrà italiano infatti ha preso le distanze da questo saluto. Le frange più calde del tifo, infatti, vedono in Salvini il rappresentante e il “capo” di coloro che, negli ultimi anni in particolare, stanno reprimendo (a volte giustamente a volte oltremodo) il mondo ultrà in Italia. L’introduzione della tanto odiata “tessera del tifoso” inoltre, è avvenuta proprio per mano dell’allora Lega Nord con l’ex Ministro Roberto Maroni. Ma ci sono tante incongruenze e tanti contrasti che hanno fatto storcere il naso perfino a qualche tifoso milanista.

Il vicepremier ha provato a calmare le acque ai margini della festa stessa, definendosi “un indagato tra gli indagati” e parlando dei tifosi rossoneri come “una delle più belle realtà a livello europeo”. Dichiarazioni che sicuramente non cancellano né le polemiche, né la figura non proprio bella fatta da entrambe le parti.


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