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Questo pomeriggio il giornalista di SkySport Marco Bucciantini, durante un collegamento con Radio Bruno, ha avuto modo di analizzare alcuni dei temi caldi di casa Fiorentina dopo l'importante successo di domenica sera contro il Milan. Questo un estratto delle sue considerazioni: 

“La conoscenza di un gruppo nuovo, con un allenatore nuovo, fa parte dei tanti cambiamenti che la Fiorentina sta subendo. Dopo la partita contro la Lazio sono state poi prese delle scelte importanti, tra cui quella relativa al capitano e vice capitano, che erano Biraghi e Quarta. Palladino, ripeto, ha dovuto delle scelte. Quello che mi è piaciuto domenica è stata la voglia di protagonismo che la Fiorentina ha avuto nella metà campo avversaria: molto nasce dalla crescente conoscenza tra quello che chiede l’allenatore e le risposte di chi va in campo. Tanto dipenderà anche da come gioca Moise Kean, l’ex Juve sta trascinando dietro di se i compagni. Con il Milan i protagonisti della serata sono stati i nuovi: Gudmundsson, Adli, Kean e De Gea, quei giocatori che la Fiorentina ha preso per fare il salto di qualità vero”.

“La Fiorentina h scelto di investire su un asse portante di qualità, ed i risultati si vedono”

Ha anche aggiunto: “I nuovi nei loro ruoli esprimono maggior qualità rispetto ai precedenti. Portiere, regista, fantasista e centravanti: in questi ruoli la Fiorentina ha scelto di investire su un asse nuova, che di fatto stata decisiva contro il Milan. La qualità è spesso decisiva, se è incastonata in un’organizzazione di gioco. A me i viola sono piaciuti molto, anche se poteva perdere la partita. Ma il salto di qualità è stato che per la prima volta la Fiorentina ha emozionato i propri tifosi, e speriamo non smetta piu di farlo”.

“Tra Kean e Gudmundsson è tornata la pace. Domenica al Milan è successo qualcosa di piu grave”

Ha poi concluso parlando della convivenza tra Kean e Gudmundsson: “Dopo gli episodi sul dischetto contro la Lazio credo che tra i due alla fine ci sia stato un tacito accordo. Il fatto che Kean abbia sbagliato il rigore domenica, porta chiarezza per il futuro. Sono comunque dell’idea che quello che è successo domenica al Milan è molto peggio di quello successo ai nostri, lì c’è stato un doppio atto di subordinazione: prima Theo e poi Tomori hanno escluso Pulisic dalla possibilità di tirare il rigore, e questo ha fatto arrabbiare Fonseca. Palladino invece ha potuto raccontare tutto con molta piu tranquillità, non solo perché ha vinto, ma perchè tra i due adesso c’è serenità. I rigori non li tira chi se la sente, non è mai esistito”.

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