Pradè, uno che ci mette la faccia. L'intesa assoluta con Italiano. Una buona base di partenza ma serve altro per migliorare il settimo posto
Pradè è uno che ci mette la faccia, nel bene e nel male. Quando può, il diesse della Fiorentina parla e spiega. Spiega il punto di vista del club, come nel caso di Torreira, che non è detto sia l’assoluta verità. Ma almeno è una parte di verità che va, inevitabilmente a scontrarsi con quella dell'altra parte spiegata per altro in un'intervista rilasciata dal procuratore a Fiorentinanews.com.
Ma Torreira è il passato e la cosa che più ci piace, che più ci interessa, delle parole di Pradè (e quindi della Fiorentina) è l’intesa assoluta con l’allenatore Italiano. Mandragora lo ha voluto lui, ci ha detto Barone, Gollini anche, tutti gli altri calciatori che tra poche ore arriveranno idem. Poi si partirà per Moena e lì l’allenatore viola avrà il tempo per valutare i giovani aggregati alla prima squadra, ma anche gli altri calciatori. Come Zurkowski ad esempio, che potrebbe diventare molto utile. Senza dimenticare appunto Maleh e un nuovo acquisito che per forza di cose ci sarà, visto l’infortunio di Castrovilli.
La Fiorentina, intesa come società, che si è presentata ai nastri di partenza della nuova stagione con Pradè e Barone (attendendo il ritorno di Commisso che, ci viene detto, ci sarà), sembra forte, determinata, sicura. E anche con le idee chiare. Certo, occorrerà tanto altro per non rischiare.
Non dobbiamo e non possiamo dimenticare che negli ultimi mesi se ne sono andati i più forti: prima Chiesa. Poi Vlahovic. Poi Odriozola, poi Torreira. Tra poco, forse, anche Milenkovic. Giusto credere nelle qualità dell’allenatore, nella forza di Italiano nel tirare fuori il meglio da quello che ha. Ma va aiutato, va supportato. Serve ancora tanto altro per migliorare il settimo posto della scorsa stagione, c'è bisogno di tanta roba per dirla in fiorentino. Ma la partenza è buona, anche dal punto di vista dell’aria che si respira. Italiano sembra tranquillo, con lui anche tutti noi.
Ma Torreira è il passato e la cosa che più ci piace, che più ci interessa, delle parole di Pradè (e quindi della Fiorentina) è l’intesa assoluta con l’allenatore Italiano. Mandragora lo ha voluto lui, ci ha detto Barone, Gollini anche, tutti gli altri calciatori che tra poche ore arriveranno idem. Poi si partirà per Moena e lì l’allenatore viola avrà il tempo per valutare i giovani aggregati alla prima squadra, ma anche gli altri calciatori. Come Zurkowski ad esempio, che potrebbe diventare molto utile. Senza dimenticare appunto Maleh e un nuovo acquisito che per forza di cose ci sarà, visto l’infortunio di Castrovilli.
La Fiorentina, intesa come società, che si è presentata ai nastri di partenza della nuova stagione con Pradè e Barone (attendendo il ritorno di Commisso che, ci viene detto, ci sarà), sembra forte, determinata, sicura. E anche con le idee chiare. Certo, occorrerà tanto altro per non rischiare.
Non dobbiamo e non possiamo dimenticare che negli ultimi mesi se ne sono andati i più forti: prima Chiesa. Poi Vlahovic. Poi Odriozola, poi Torreira. Tra poco, forse, anche Milenkovic. Giusto credere nelle qualità dell’allenatore, nella forza di Italiano nel tirare fuori il meglio da quello che ha. Ma va aiutato, va supportato. Serve ancora tanto altro per migliorare il settimo posto della scorsa stagione, c'è bisogno di tanta roba per dirla in fiorentino. Ma la partenza è buona, anche dal punto di vista dell’aria che si respira. Italiano sembra tranquillo, con lui anche tutti noi.
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