Così è se mi pare… - Se vinci tante scommesse non è fortuna
Se vinci tante scommesse non può essere solo fortuna. Si deve riconoscere che il mercato estivo condotto da Pradè, stavolta, ha avuto un esito molto positivo. La posizione in classifica della Fiorentina sta a dimostrarlo. Certamente ha migliorato la squadra, sostituendo quasi integralmente i giocatori scelti a suo tempo che, evidentemente, non convincevano neanche lui.
Superenalotto
I dubbi maggiori, almeno da parte mia, erano per i due ruoli chiave di una squadra: portiere e centravanti. Nessun dubbio sulle qualità di De Gea, il suo curriculum professionale parla per lui. Ma in quali condizioni sarebbe stato dopo un anno di inattività? Risposta: in condizioni spettacolari sotto ogni aspetto. E Kean come si sarebbe presentato a Firenze? In questo caso nessuna perplessità sulle sue caratteristiche fisiche e atletiche, che mi avevano colpito già quando giocava nella primavera bianconera, ma la testa? Dopo stagioni caratterizzate più da bassi che alti a Juventus, Everton e Paris Saint Germain il timore di trovarsi di fronte ad un “Balotelli 2” era forte, lo ammetto.
Invece Kean ha dimostrato in campo, fin dalla prima partita, di essere sempre concentrato. Non si è mai risparmiato, ha assunto il ruolo di trascinatore della squadra migliorandosi ulteriormente gara dopo gara. E fuori dal campo non ha dato adito ad alcun pettegolezzo, né si è reso protagonista di alzate d’ingegno.
Gratta e vinci
Alle due vincite al “superenalotto del calcio” si sono aggiunti successi al “gratta e vinci”: Adli, Bove, Cataldi dati via senza remore dalle loro squadre che, probabilmente, oggi li rimpiangono. Aggiungiamo Gosens, rientrato in Italia pimpante come ai tempi dell’Atalanta.
I tre pilastri invece…
E’ quasi paradossale che, al momento, il mancato o scarso contributo alla buona vena della Fiorentina arrivi da coloro che dovevano essere tre pilastri di questa stagione. Certezze, non scommesse. Gudmundsson, che ha fornito un ottimo trailer delle proprie capacità, ma ora attendiamo il film completo; Colpani, ancora assai evanescente; Pongracic, i cui frammenti di prestazione non sono stati confortanti.
Sorpresa Comuzzo
Meno male che è sbocciato Comuzzo, su cui Palladino (altra scommessa vinta) ha puntato con decisione. Alcuni danno a Italiano il merito di averlo mandato in campo per primo. Mah… Quattro presenze in campionato, per un totale di 39 minuti, non mi paiono una prova di fiducia nei confronti di un giovane calciatore ma solo un uso tattico per far scorrere il tempo. Fortunatamente, questo è il passato.