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Il 1 dicembre scorso, Edoardo Bove è stato veramente ad un passo dalla morte. Il centrocampista della Fiorentina si è salvato anche per il pronto intervento in campo dei soccorritori e per la corsa verso l'ospedale. 

Il momento più emozionante

“Il momento più emozionante non sarà domani per me ma è stato il ritorno allo stadio di Edoardo - racconta a Tuttosport Giovanni Ghini, presidente della fratellanza militare di Firenze, che ha soccorso Bove - Quando ho sentito gli applausi e visto il suo sorriso, ho capito che un pezzettino di quel sorriso era anche merito nostro che da volontari viviamo per salvare le vite”. 

Un piano di emergenza che ha funzionato

E poi: “Il piano di emergenza ha funzionato alla perfezione, dopo i 2-3 minuti in campo gestiti bene dagli operatori che sapevano esattamente cosa fare, la differenza l’ha fatta la scorta delle forze dell’ordine che ci ha permesso in 13 minuti di portare il ragazzo in sala rossa all’ospedale dove c’era già un’equipe ad accoglierlo sapendo cosa fare, grazie al trattamento con il monitor e le informazioni trasmesse dal mezzo all’ospedale”.

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Sono passati due mesi da quella maledetta sera in cui Edoardo Bove ha visto la sua vita e la sua carriera di calciatore ...

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