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Il proprietario della Fiorentina, Rocco Commisso
Il proprietario della Fiorentina, Rocco Commisso

L'analisi del giorno dopo Lecce-Fiorentina non può che essere pesante, dopo una serata shock come quella del 'Via del Mare'. Su Repubblica Giuseppe Calabrese si esprime così:

"C’è qualcosa di irrisolto nella Fiorentina. Di certo il mercato, anzi il non mercato di Commisso. E poi le scelte di Italiano, che hanno regalato un tempo al Lecce per poi riprendere la partita con rabbia prima di vederla scivolare via in una sconfitta che aumenta il rammarico, che fa salire la rabbia. Per quello che questa squadra poteva essere e invece non è. Inutile girarci troppo intorno, la sconfitta di ieri è figlia delle scelte della società. Il messaggio mandato a tecnico e giocatori è stato fin troppo chiaro. E ha tolto entusiasmo, energia, voglia di combattere. Sia chiaro, questo non giustifica la prestazione di ieri sera, né certe scelte discutibili dell’allenatore, che ancora una volta ha voluto mettere in campo un evanescente Nzola, sbiadito come la tutina celeste sfoggiata dalla Fiorentina. Che tristezza veder evaporare così un campionato che poteva regalare grandi soddisfazioni. 

Ora però tocca a Italiano trovare una soluzione. Impossibile sapere che cosa succederà adesso, quale sarà il futuro di questa squadra. Le altre si sono rinforzate, la Fiorentina no. La Champions ora sembra un miraggio, forse anche l’Europa League. Vedremo. Ed è qui che Italiano si giocherà la stagione, nella sua capacità di reinventare la Fiorentina, di darle una forma diversa da quello che è stata finora, di saper tamponare le mancanze che la società non ha colmato. Anzi. Che fatica adesso immaginarsi fuori da qui. E come, poi. Con quali risorse? Con quali giocatori? La Fiorentina ha lo sguardo spento come quello del suo allenatore. È il momento più difficile della gestione Italiano.

Ora tocca a Commisso prendersi la responsabilità di aver sperperato il capitale di una squadra che aveva faticosamente costruito il suo futuro. Quella che torna da Lecce è una Fiorentina senza prospettiva. Ma quello che preoccupa di più è la frattura tra società e giocatori. Tra società e allenatore. Recuperare non sarà facile, solo l’orgoglio può far rialzare la testa al gruppo. Solo la forza della disperazione può riportare la Fiorentina in lotta per traguardi ambiziosi. Oppure no, e qualcuno dovrà dirci perché".

 

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