Bonaventura sacrificato come esterno d'attacco per 90 minuti è l'immagine simbolo del fatto che anche le idee di Italiano stanno per finire
C'era chi lo accusava di essere troppo integralista, c'era chi lo accusava di essere poco flessibile nelle scelte… Si dovranno ricredere. Contro l'Inter Italiano ha schierato in campo la 136esima formazione diversa consecutiva, questa volta con un attacco inedito e un ruolo a sorpresa per Giacomo Bonaventura: l'esterno d'attacco.
La scelta dell'ultimo minuto
Scelto all'ultimo minuto lui per fare quel ruolo al posto di un Sottil che non ce l'ha fatta nel pre partita, ancora alle prese con dolori muscolari che sembravano essere passati. “Sottil non se la sentiva di giocare” dirà dopo la sconfitta lo stesso Italiano.
E come potevamo immaginarsi, se rispetto al classe 1999 Bonaventura sulla fascia ha portato più qualità, non si può dire altrettanto sugli aspetti della corsa e di altri fondamentali che un esterno d'attacco dovrebbe avere e che di certo non sono nelle corde del buon Jack. Almeno non a 34 anni.
Ikone ci prova ma non ci riesce
Dall'altra parte Ikone ci prova ma non ci riesce. Di nuovo. Lo stiamo ancora aspettando. Un po' come Italiano sta attendendo il suo esterno da un mese a questa parte, quando il 29 dicembre dopo la partita contro il Torino disse: “Sugli esterni dovremo fare qualcosa sul mercato”.
Dopo un mese esatto la (non) risposta del tecnico viola alla domanda sul calciomercato è stata: “Cosa mi aspetto? Niente, a posto così. Non rispondo”. Effettivamente c'è da chiedersi: cosa dovrebbe rispondere? Bonaventura schierato 90 minuti esterno attacco è l'esempio lampante che anche le sue idee, non più integraliste, stanno per finire.