Una rivoluzione a metà: le ultime tracce della vecchia Fiorentina, purtroppo, scendono ancora in campo. Un passato da superare per alzare davvero il livello
Il termine rivoluzione, nel calcio, non riguarda solo l’aspetto tecnico. Si abbina piuttosto a quella sensazione di aria nuova che i tifosi, stanchi dopo stagioni deludenti, hanno voglia di sentire. E la Fiorentina ne ha vissute di rivoluzioni, una delle più emblematiche e recenti nel 2012/13, quando la squadra che a tratti retrocedeva fu quasi completamente smantellata a favore di una formazione spettacolare, quella del primo Montella, capace di sfiorare la Champions per tre stagioni consecutive.
Una rivoluzione a metà
Anche quella di quest’anno, in fin dei conti, è stata una bella rivoluzione. Rimpiazzare giocatori che sembravano inamovibili con sostituti decisamente migliori è stato un bel passo in avanti da parte della società, e i risultati si sono visti al netto della flessione delle ultime partite. Eppure, ancora una volta, l’impressione è che non siano state fatte le cose fino in fondo.
Dietro i titolari… la solita vecchia storia
Acquistare 15 giocatori era impossibile, direte voi, e magari è davvero così. Ma la verità è che la Fiorentina, nell’ipotetico processo che dovrebbe portare alla nascita di una nuova era, al momento si è fermata a metà. Perché è vero che tra i titolari ci sono tanti volti nuovi, ma è vero anche che appena ne viene meno uno ci si imbatte nella solita vecchia storia. Terracciano, Mandragora, Ikoné, Kouame rappresentano un passato che va assolutamente (e definitivamente) superato se si vuole puntare a nuove ambizioni.
Cancellare ciò che rimane della vecchia Fiorentina
Non è questione di gettare la croce addosso a qualcuno, ma parlano i fatti. Il buon Pietro ha fatto quattro stagioni da titolare ma al momento non è più presentabile a certi livelli, Ikoné e Kouame sono semplicemente invisibili ogni volta che toccano il campo, Mandragora forse è il meno peggio di tutti ma rasenta pur sempre quel concetto di mediocrità che bisognerebbe un attimino estirpare. Quell’upgrade che è stato fatto nei titolari, allora, il prima possibile andrà replicato nei confronti di questi giocatori: così davvero si alzerebbe il livello, così davvero si estinguerebbe definitivamente ciò che rimane di una Fiorentina che non esiste più.