Sempre, Tutto, maledettamente all'Ultimo
Ormai è un abitudine inseparabile da Daniele Pradè. Quella di ridursi agli ultimi giorni di mercato per costruire - in questo caso, rinforzare - la Fiorentina. La squadra di Palladino, che a gennaio - come l'anno scorso Italiano, con la Supercoppa - ha perso tantissimi punti, è sul punto di essere rinnovata ulteriormente, dopo la rivoluzione dell'estate. MA, fino ad ora, sono stati messi a segno appena due acquisti: quello di Folorunsho, comunque in ritardo rispetto a quando è successo il malore di Bove, e quello di Marì. Non si consideri Valentini: la definizione del suo affare è avvenuta nell'estate del 2024.
Comuzzo val bene un buon Pongracic visto una partita in sei mesi
Adesso, si procede nuovamente a fare "follie". Comuzzo è sul punto di partire, il Napoli lo vuole con insistenza ed è pronto a mettere sul piatto cifre importanti per un classe 2005. D'altronde, Pongracic ha fatto bene nell'ultima con la Lazio (dopo mesi fermo fra infermeria e panchina); Moreno, prima di affossare Anguissa, aveva retto bene. Marì poi conosce bene l'allenatore: al Monza era la sua colonna portante e, come per Colpani, è arrivato esclusivamente per il legame con Palladino. Altrimenti - possiamo asserirlo serenamente - sarebbe rimasto nella formazione attualmente ultima in campionato. Ovviamente, l'ancora ipotetica partenza di Comuzzo scatenerebbe tutta una serie di riflessioni, per non dire critiche, e di ragionamenti, per non dire proteste, verso una società che - ancora una volta - non smette di stupirci. Comuzzo, fresco prodotto del vivaio gigliato, alla sua prima stagione da titolare in Serie A, viene ceduto nel bel mezzo della stagione poiché beh… l'offerta è irrinunciabile. Ha senso. Per l'imprenditore Rocco Commisso. Dev'essere successa anche una cosa simile tre anni fa. Qualcuno se la ricorda?
Perché investire a centrocampo quando hai già Mandragora e Richardson?
Tuttavia, ci saranno anche delle entrate. Pradè vorrebbe tentare il colpo gobbo Tzimas, un vero prospetto, per una formazione giovane come quella viola. L'attaccante greco, però, ci sta pensando: il salto dalla 2. Bundesliga sarebbe bello alto. Nonostante le marcature stagionali siano molte e ricche. E poi c'è - di nuovo - Zaniolo. A Bergamo Gasperini non lo vede, non lo può vedere: ha un arsenale talmente vario in attacco che l'ex promessa del pallone italiano non può giocarsela. A Firenze, comunque, avrebbe tal Gudmundsson davanti. Un bel centrocampista, invece, un mediano grande e grosso, strutturato e catalizzatore di palloni nel mezzo… a quanto pare non interessa. I continui fastidi di Cataldi non devono preoccupare una rosa che, domenica col Genoa, schiererà Mandragora e Richardson. Senza altre alternative. Però l'esubero Ikone, dopo almeno un anno di tira e molla, è stato sistemato. Quella sì che è la grande operazione del mercato di riparazione della Fiorentina.
Chi ha furia?
‘Furia è un bel cavallo’ recita il simpatico slogan di Alia, quando vorresti scalvare, volando magari, il camion della spazzatura che ti tiene lì, fermo in macchina per tre o quattro minuti. E di furia - come si dice a Firenze - anche la Fiorentina ne doveva avere molto poca. Il mercato è lungo, si dice sempre così, no? Perché organizzarti per tempo e consegnare subito il compito, quando puoi prenderti TUTTA la sessione per ridurti a studiare TUTTO all'ultimo? Lo fanno la maggior parte degli studenti universitari, perché mai non dovrebbe farlo anche una società di calcio come quella di Commisso. Metà squadra di questa stagione (Gosens, Cataldi, Bove) è arrivata a Firenze il 31 agosto. Perché i rinforzi non dovrebbero arrivare il 31 gennaio? C'è tempo!
Per ributtare all'aria tutto. C'è tempo. Per dimostrare Ambizione e vedere gli altri compagni, che si sono organizzati con lo studio, e non arrivano all'esame, come te, con l'acqua alla gola. C'è - ancora - tempo. Per un'altra emozionante qualificazione in Conference.