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L’attesa è stata ripagata. Diciamoci la verità, la Fiorentina di Marassi è stata luce negli occhi. È stata la squadra che tutti vorrebbero vedere, a Firenze e non solo, la squadra che tutti vorrebbero tifare. Chiaro, ogni partita è diversa, ogni avversario è diverso, ogni prestazione è diversa. Ma la Viola, pronti via, sembra avere fin da subito un grande vantaggio sulle altre, o quantomeno su sé stessa: la continuità.

Il terzo anno di Italiano vuol dire continuità di gioco, di concetti, di velocità. Un vantaggio clamoroso che sembra aver portato la Fiorentina a ricominciare proprio da dove si era fermata, da quelle due finali perse per un soffio. Ma con innesti diversi, con qualità diverse.

Oltre alle sorprese, come Kayode, ci piace focalizzarci soprattutto su Arthur, un calciatore che se sta bene appare sublime, perfetto per questo gioco: quello che mancava dopo Torreira. E poi l’attacco: Nzola e Beltran. Quanta differenza, già dopo pochi minuti giocati e senza colpi eccezionali, abbiamo intravisto. Tenere palla, far salire la squadra, saltare l’avversario. Velocità, intuito, forza fisica. Ci piace sbilanciarci e dire che questi due centravanti faranno la differenza in una squadra come questa.

La partenza è stata quella che ci voleva, adesso il preliminare di Conference e poi la partita casalinga contro il Lecce, che potrebbe proiettare la Fiorentina a sei punti in classifica, lassù. Firenze, da sempre, è fatta di entusiasmo e di passione. E anche se è soltanto l’inizio sappiamo bene che queste partenze spesso e volentieri possono regalare annate divertenti. Genova ci ha fatto capire che il vice Dodô la Fiorentina lo ha in casa, anzi forse ne ha anche due, e che adesso occorrerà un difensore forte
(con il probabile addio di Quarta) e un centrocampista di livello. Castrovilli, purtroppo, non ci sarà più nel presente e probabilmente anche nel futuro gigliato.

E poi su Amrabat, il messaggio è stato chiaro: proveremo ad accontentare chi è scontento. Ma la Fiorentina non può permettersi di cederlo a cifre basse rispetto al valore del marocchino. E chissà che, se non accadrà qualcosa di nuovo nelle prossime ore, con una Fiorentina che continua a vincere e a convincere, anche lui non possa cambiare idea. Potrebbe giocare assieme ad Arthur senza problemi. Oppure con quei soldi la Fiorentina potrebbe acquistare un mediano forte, uno alla Dominguez, che regalerebbe altra forza ad una squadra che, oltre alla tecnica, sta mettendo dentro anche muscoli, centimetri e agonismo.

A Genova si è visto tutto questo, oltre ad una condizione fisica davvero invidiabile. E con l’esperienza dello scorso anno, giocando ogni tre giorni, anche la rosa potrebbe diventare sempre più ampia.


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