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Brutto momento per la stagione della Fiorentina. Dopo la sconfitta inaspettata, quanto grave, contro il Monza ultimo in classifica, tutto l’ambiente si aspetta una reazione e delle risposte da parte del club. Fiorentinanews.com ha contattato l’ex calciatore viola Reginaldo per fare il punto della situazione, anche in ottica calciomercato.

Un punto in 5 partite: la Fiorentina è in crisi. Come se ne esce, Reginaldo?

“Nelle difficoltà si vedono i veri giocatori ed i veri uomini. Per me la Fiorentina li ha e penso che, essendo persone all’altezza, come succedeva anche a me, ora non vedano l’ora di uscire da questa situazione e di giocare la prossima partita. Sono molto legato alla Fiorentina e spero sempre il bene per la compagine toscana”.

Gli ultimi risultati possono mettere in discussione anche il lavoro di Palladino? Si può già parlare di panchina a rischio, secondo lei?

“Spero di no, ha dimostrato di saperci fare a Firenze, di saper far giocare bene la squadra viola, ma anche che i suoi calciatori lo seguono. Quindi resto convinto che la squadra insieme a lui possano uscirne da questa situazione. La Fiorentina è stata in vetta, ha vinto 8 partite di fila e non sarebbe mai successo se i giocatori non lo avessero seguito. Non credo a chi dice il contrario”.

Lo sfogo di Pradè la trova d’accordo? Ci possono essere degli scontenti in rosa e, secondo lei, questo può essere uno dei problemi alla base del momento difficile della Fiorentina?

“Nei periodi nei quali è aperto il calciomercato trovo giusto che un dirigente di una società faccia questi discorsi. Io so bene che questo è un periodo difficile per i calciatori, si può avere la testa da un’altra parte, sia per chi vuole rimanere, che per chi vuole restare. Io stesso, nella mia carriera, in situazioni in cui pensavo di rimanere, mi son trovato magari dopo 4-5 giorni in momenti in cui mi veniva detto di dover andare via. 

Quindi ci si può lasciare andare ed è giusto che, da una parte un dirigente reagisca così e, dall’altra, che chi se non la sente vada a cercarsi un’altra sistemazione”.

Dopo gli acquisti di Valentini e Folorunsho, dove avrebbe bisogno d’intervenire ancora la società gigliata?

“Serve un attaccante vero, di razza, magari se Kean manca o non gira una partita. Serve un vice dell’attuale centravanti viola senza dubbio. E poi dietro sposo assolutamente l’idea che ho letto di Pablo Marì. Per me è un giocatore fortissimo, che può dare ancora tanto al calcio italiano”.

Si continua a parlare di un suo connazionale in orbita Fiorentina. Mi riferisco a Luiz Henrique: che giocatore è? Potrebbe fare bene nel campionato italiano, secondo la sua opinione?

“Si tratta di un giocatore forte e che ha fatto bene sia nel Campionato Brasiliano, che nella Coppa Libertadores. Spero e penso che possa dare molto anche in Italia. Ha vinto un premio (il Pallone d’Oro sudamericano, ndr) che si sono aggiudicati solo grandi campioni come Neymar, questo la dice lunga sulla sua forza”.

Ci dice due parole anche sul suo ruolo?

“È un calciatore molto tecnico, a cui devi dare la libertà di saltare l’uomo: quindi può fungere sia da attaccante esterno, che da trequartista”.

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