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Commisso Fiorentina
Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Il presidente Commisso era stato chiaro a ridosso del mercato invernale: “Se a gennaio ci sarà una grande occasione, sarò pronto a spendere”. Parole che avevano fatto ben sperare i tifosi della Fiorentina, che ai tempi della dichiarazione aveva da poco centrato il settimo successo consecutivo in campionato (0-2 a Como con reti di Adli e Kean), e che sembrava in rampa di lancio per poter ambire a cose importanti. Da lì, come ci fosse un presagio nefasto, la Viola ha vissuto il suo peggior periodo della stagione, dal quale sembrerebbe piano piano uscire solo ora, dopo la grande vittoria dell'Olimpico sulla Lazio.

La realtà di questo gennaio quasi concluso è ben diversa, e ancora una volta la Fiorentina ha procrastinato sul mercato, rimanendo indietro rispetto ai propri bisogni di sistemare la rosa: pensare che, con l'acquisto tempestivo di Folorunsho, i tifosi si erano illusi di poter vedere una sessione di mercato come Dio comanda, dove si vanno a risanare le lacune evidenti della rosa. Invece, come da copione, sono ben pochi i problemi risolti da questa sessione di mercato: uno su tutti gli esuberi ancora presenti, quali Ikonè (che rifiuta offerte su offerte), Kouame (che sembra però vicino all'Empoli) e, non ultimo, Biraghi.

Proprio Biraghi è entrato al centro di una trattativa che ha già fatto storcere il naso a molti tifosi: ci sarebbero stati i primi contatti con l'Hellas Verona, relativi ad un doppio scambio che vedrebbe la cessione di Biraghi e Valentini in cambio di Ghilardi, ex Primavera Fiorentina (con lo spettro di Comuzzo che pare sempre più vicino al Napoli), e Faraoni. Al momento della cessione di Kayode si era già palesata l'idea di un'operazione per un tappabuchi simil-Faraoni, ma nessuno si sarebbe mai potuto immaginare che proprio il terzino dell'Hellas, che ha raccolto solo 139 minuti di calcio giocato in stagione, sarebbe rientrato nei piani della dirigenza.

In tutto questo, anche il mercato in entrata lascia perplessità: salvo Folorunsho, già entrato nelle rotazioni di mister Palladino, e Pablo Marì che va a rinfoltire il reparto più numeroso della squadra, la rosa della Fiorentina presenta ancora dei buchi allarmanti: il terzino destro che sostituisca Kayode, anche se appunto ha preso quota l'ipotesi Faraoni; un reparto di centrocampo molto corto, per il quale era stato sondato Frendrup, senza successo; un vice-Kean, che sembrava poter essere Sanabria ma che ad oggi non è ancora arrivato. I nomi papabili sono tanti: si è parlato di Man, che però ha qualche problema fisico, poi si è parlato di Tzimas, promettente classe 2006 dal costo un po' impervio, ed infine la pista più calda, quella di Zaniolo, già abbordato nel mercato estivo ma che poi scelse di unirsi alla corte di Gasperini

Poche idee, ma confuse: in un periodo difficile come quello vissuto dagli uomini di Palladino il mercato in entrata doveva essere l'opportunità di fare il tanto agognato salto di qualità, mentre invece sembra destinato ormai alla mediocrità.

 


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