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Josè Mourinho nuovo allenatore della Roma è il tema principale di questi giorni. Un tecnico che dalla sua ha una bacheca ricca di trofei, su tutti il triplete alla guida dell'Inter. Ma anche un tecnico che ultimamente ha raccolto ben poche soddisfazioni, basti pensare all'esperienza sulla panchina del Tottenham.

Proprio su questo fattore si sono basate le critiche di chi, benché in minoranza, ha definito l'ingaggio di Mourinho da parte della Roma più una mossa a effetto che altro. Questo ce lo diranno solo il tempo e i risultati, ma intanto una cosa è certa: prendere Mourinho significa avere ambizione e voglia di investire.

Perché il portoghese, si sa, ogni volta che arriva in una società ha l'abitudine di chiedere determinati giocatori e anche stavolta non farà eccezione. Secondo One Football, addirittura, Mourinho nei giorni scorsi avrebbe già presentato alla Roma l'intento di allenare Tiago Tomas, giovane talento dello Sporting Lisbona cercato anche dall'Arsenal.

E la Roma? Risponderà presente, se non per Tiago Tomas per altri giocatori. Perché prendendo Mourinho, di fatto, Friedkin si è impegnato a soddisfare le sue richieste anche con investimenti importanti restituendo così entusiasmo a una piazza che lo stava perdendo.

La stessa cosa, senza bisogno di grandi fantasie, ora è chiamato a farla Commisso. L'unica differenza è che per forza di cose il presidente della Fiorentina dovrà aspettare l'esito della corsa salvezza, ma una volta raggiunta non si dovrà aspettare un secondo di più. Dopo due anni di sofferenze non sono ammesse attese snervanti e settimane di incognite, ma solo certezze e fatti concreti.

Spesso Commisso ha ricordato, magari anche giustamente, che tante proprietà che poi hanno fatto bene non hanno brillato al loro primo anno. Ora però la mossa di Friedkin spariglia le carte, e pone sul tavolo un paragone inevitabile quanto pesante da sostenere. Il confronto tra i due americani sarà inevitabile, e il presidente della Fiorentina non può stare a guardare: prima la salvezza, certamente, e poi subito l'annuncio del nuovo allenatore. Perché gli alibi ormai sono ridotti all'osso e l'unico modo per ritrovare la fiducia di Firenze è compiere una mossa forte ma, lo ha dimostrato Friedkin, in fondo non così impossibile come la si era fatta sembrare.

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