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Dell'Olio Fiorentina

Forse un po’ di autocritica la dovrà fare qualche collega-tifoso, che nel momento migliore parlava di Fiorentina in Champions sfiorando la parola scudetto. Cosa che sinceramente era impensabile, anche per i più ottimisti. Faceva bene Palladino a cavalcare l’onda, la squadra a sperare in qualcosa da alimentare. Ma tutti, compreso chi scriveva, sapevano bene che il momento difficile sarebbe arrivato e che sarebbe stato praticamente impossibile continuare sulla stessa strada per tutta la stagione. 

Il calcio, a Firenze, vive sempre di eccessi. Da tutto bene a tutto male. Momenti di euforia sfrenata alternati a una depressione cosmica. Oggi, la Fiorentina, è nella sua giusta posizione di classifica con la possibilità ancora di sognare, di rimanere agganciata alle grandi.

Speranza mercato

Sperando in un mercato che la rinforzi, perche questa squadra (è evidente) ha dato e fatto molto di più rispetto alle proprie qualità. Girava tutto bene, alimentati dalle parate di De Gea e dallo strapotere fisico di Kean. Poi, un calo fisico e mentale, una fortuna che negli episodi gira le spalle (come accaduto anche contro il Napoli), un momento dove le certezze cominciano a vacillare e dove sarà importantissimo e decisivo il lavoro dell’allenatore e della dirigenza. 

La proprietà

Da oggi in poi si dovrà vedere il loro valore, la forza di rimanere tutti in carreggiata e di lasciarsi alle spalle questo unico punto in quattro partite. Troppo poco anche per chi aveva cominciato a tutto gas. Come diceva qualcuno i cavalli si vedono all’arrivo, non alla partenza o a metà corsa. Questa Fiorentina si deve giocare ancora tutto. E la proprietà, per prima, è chiamata a crederci in una stagione dove, le grandi, stanno faticando come mai era accaduto negli ultimi anni. 

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Dopo il bicipite femorale, la caviglia. Altri problemi fisici si sono messi di mezzo tra Albert Gudmundsson e il suo ing...

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